26 Aprile 2024
Culture

Come tenere vivo il ricordo di chi non c’è più

Sono tanti i modi con i quali si può provare a tenere viva la memoria di una persona scomparsa. In ogni caso, celebrare e onorare il ricordo di qualcuno che non c’è più è un’iniziativa che si caratterizza per molteplici aspetti positivi, anche perché consente a chi la intraprende di assumere il controllo del proprio dolore, che in questo modo può essere convertito in qualcosa di positivo. Come ha spiegato il neuroscienziato David Eagleman, oltre alla morte che si verifica nel momento in cui il corpo smette di funzionare, c’è anche quella che si concretizza quando il corpo viene seppellito. Ma ce n’è una ancora più importante e dolorosa: quella che si attua in occasione dell’ultima volta in cui viene pronunciato il nome del soggetto scomparso.

La memoria di chi non c’è più

Ecco perché vale la pena di ricordare sempre e comunque tutte le persone care che non ci sono più. È inevitabile che il lutto dia origine a una sensazione di incertezza e di impotenza, anche perché a volte si fa davvero fatica ad andare avanti. Per evitare che la morte del ricordo si concretizzi si può propendere per tanti e diversi momenti di celebrazione. Quando muore una persona a cui si vuol bene in realtà è come se morisse anche una parte dei suoi familiari e dei suoi amici. Questo può essere evitato grazie ai momenti di commemorazione, magari da vivere in condivisione. È come se si provasse a guarire prendendo consapevolezza del fatto che da quel momento in poi la vita sarà diversa.

Commemorare un defunto: ecco come farlo

Se si commemora una persona che è venuta a mancare, in un certo senso la si sta mantenendo in vita, sia nella memoria del singolo, sia nella memoria di una comunità. A volte sono sufficienti dei piccoli gesti, in apparenza poco significativi, per riuscire a tenere vivo il ricordo di un defunto: per esempio si potrebbe decidere di cucinare il suo piatto preferito, da consumare in compagnia delle altre persone che gli volevano bene. Il potere del cibo è eccezionale nel riuscire a favorire la nascita di un legame fra le persone. È una forma di connessione alquanto preziosa, e un pranzo o una cena in memoria della persona cara rappresenta l’occasione ideale per parlare di lei.

Una donazione in memoria

Un’altra opzione che si può prendere in considerazione è quella della donazione in memoria, per mezzo della quale si ha la possibilità di supportare dal punto di vista economico un’organizzazione di beneficenza. Anche questa è una strada da percorrere per prestare il giusto tributo a chi non c’è più. Perché non pensare, magari, a una borsa di studio da istituire a nome del defunto? Oppure una volta all’anno si potrebbe prevedere una raccolta fondi che coinvolga parenti e amici, così da celebrare in un clima di condivisione chi non è più in questo mondo.

La donazione per Medici Senza Frontiere

A proposito di donazione in memoria, una delle organizzazioni di beneficenza che possono essere scelte come destinatarie di un contributo economico è di certo Medici Senza Frontiere, il cui impegno si concretizza in Italia sin dalla prima metà degli anni Novanta. MSF permette anche di inviare ai familiari della persona scomparsa una lettera di donazione, così che essi possano essere informati e aggiornati a proposito del nobile gesto che è stato compiuto in nome del loro caro. Medici Senza Frontiere, con i suoi operatori umanitari, aiuta persone in ogni angolo del mondo, prestando loro cure mediche e fornendo assistenza sanitaria in situazioni di emergenza.