4 Dicembre 2024
Economia

Università all’estero: cosa cambia rispetto all’Italia?

Con il mondo ad essere cambiato in maniera particolarmente profonda dietro la spinta dell’innovazione tecnologica, moltissime persone coltivano il sogno di iniziare una nuova vita all’estero, sin dalla giovane età. Sono soprattutto i ragazzi, infatti, ad essere affascinati dall’idea di scoprire realtà moderne nelle capitali europee più moderne e globalizzate e, più in generale, di scoprire nuove culture, trascorrendo un periodo lungo all’estero e, magari, decidendo di vivere un’esperienza più lunga di un solo semestre o un anno accademico. 

Da diversi decenni molti studenti italiani, spinti dalla prospettiva di una formazione di stampo internazionale, scelgono di iscriversi all’università all’estero. Naturalmente al di là delle differenze che esistono tra il sistema universitario italiano e quello di altri Paesi, gli studenti tengono conto anche di tanti altri aspetti e in questo senso il materiale informativo disponibile online, ad esempio sul sito ufficiale di Lae Edu, li aiuta a scegliere l’opzione più adatta alle loro ambizioni. 

La formazione internazionale affascina migliaia di studenti, lasciando entusiasti tutti coloro che decidono di aderire ai vari programmi disponibili in Europa, allo stesso modo di coloro che, invece, zaino in spalla, decidono di iniziare una nuova vita in un Paese diverso dal loro, uscendo dalla loro zona di comfort in maniera decisamente più radicale rispetto ad un semplice studio da fuori sede in Italia. 

Ovviamente, una scelta del genere crea non poche remore anche nei più audaci, principalmente condizionati dalle differenze e dai cavilli che possono interessare una scelta di questo tipo. I metodi di studio ed i meccanismi dell’Istruzione e delle Università internazionali possono essere notevolmente diversi rispetto agli Atenei italiani, rendendo necessario un approfondimento delle nozioni relative alle università estere. Scopriamo, di seguito, alcune importanti informazioni al riguardo. 

Il sistema universitario italiano nel dettaglio 

Ovviamente, una scelta del genere richiede la valutazione di svariati criteri, soprattutto dal punto di vista tecnico e relativamente al sistema universitario del Paese in cui si sceglie di studiare. Di certo, però, è fondamentale avere un’infarinatura relativa al sistema italiano, in modo tale da poter identificare le varie differenze e conoscere le denominazioni che interessano gli Atenei italiani e quelli esteri. 

Innanzitutto, il sistema universitario italiano presenta tre livelli differenti. Troviamo, in primo luogo, il primo ciclo, che dura tre anni ed è contraddistinto dalla laurea triennale. Successivamente, c’è la laurea magistrale, della durata di due anni, un master universitario di primo livello di un anno o una magistrale a ciclo unico di cinque o sei anni. Al terzo livello, infine, si trovano i dottorati di ricerca di tre anni, la specializzazione di secondo livello o il master universitario di secondo livello, della durata rispettiva di due o un anno. 

Negli Atenei italiani l’unità di misura è il Credito. Un credito corrisponde a 25 ore di lavoro, di studio individuale o lezione. Ogni anno universitario dovrebbe, generalmente, presentare 60 crediti. I corsi si valutano in funzione dei crediti che ne stabiliscono il valore. Ad esempio, un corso di 10 crediti è più complesso rispetto ad uno da 5 crediti. In Italia, i crediti vengono denominati CFU, che corrisponde a Credito Formativo Universitario. 

Il sistema universitario all’estero spiegato 

È ovvio che all’estero ogni Paese abbia il proprio sistema universitario. Conoscerli tutti è, quindi, molto complesso. In generale, quello europeo e quello americano sono i più conosciuti, oltre ad essere molto simili tra loro. I Paesi europei hanno adottato un sistema comune relativo all’educazione universitario dal 1999, anno in cui si è tenuto il famoso Processo di Bologna. Si parla di Bachelor, che corrisponde alla triennale e Master Degree, ossia la magistrale di due anni. Infine, in Europa vigono gli ECTS Credits e troviamo al termine del ciclo il PhD, di 3 anni.