19 Aprile 2024
ItaliaTravel

Roma. Lo spettacolare oculus del Pantheon

Roma è la Città eterna. Il turista rimane sempre colpito dalla grandezza della metropoli e dal suo patrimonio dal valore inestimabile. Uno dei simboli della capitale italiana è il Pantheon. Un edificio dedicato alle antiche divinità, tappa obbligata da inserire nelle cose da vedere a Roma. Quando si entra viene subito da alzare gli occhi al cielo. Ad attirare la visuale è un fascio di luce, un raggio che filtra in obliquo mediante l’oculus. Gli antichi romani concepirono questa apertura circolare della larghezza di 9 metri sulla sommità della cupola. L’oculus illumina l’intero Pantheon. Se c’è pioggia bisogna mettersi al riparo. Ma l’acqua cade giù e poi sparisce come per magia. A fare defluire l’acqua ci sono 22 fori praticamente impercettibili, che si trovano nel pavimento. La civiltà romana si è distinta per tecniche e soluzioni molto avanzate come quella dell’oculus voluto per illuminare e per accrescere il valore simbolico del luogo.

Pantheon: la tomba dei Re

Pan sta per tutti e Theon per divinità. Il Pantheon fu eretto sotto l’imperatore Adriano tra il 118 e il 125 d.c. su quel che rimaneva di un vecchio tempio del 27 a.c. di cui porta ancora l’iscrizione e consacrato come chiesa cristiana nel 609 con il nome di Santa Maria ad Martyres. Nel 1870 l’edificio è diventato sacrario dei Re d’Italia. Qui ci sono le spoglie di Vittorio Emanuele II, Umberto I e Margherita di Savoia. La struttura ospita anche la tomba del grande artista Raffaello Sanzio.

Vittorio Emanuele II voleva essere tumulato nella Basilica di Superga, ma Umberto I, accondiscendendo alle richieste del Comune di Roma, approvò che la salma rimanesse nel Pantheon, nella seconda cappella a destra di chi entra attigua a quella con l’Annunciazione di Melozzo da Forlì. La sua tomba fu meta di pellegrinaggi di centinaia di migliaia di italiani per rendere omaggio al Re che aveva unificato l’Italia.

foro pantheon