26 Novembre 2025
ItaliaTravel

Le chiese e l’ambiente naturale sono la vera ricchezza di Sigillo

Era già abitata dagli Umbri quando arrivarono i Romani che ne fecero un loro Municipio. Dopo la caduta dell’Impero Romano la città di Sigillo fu distrutta da Totila (552) e poi ricostruita dai Longobardi che la inserirono nel Ducato di Spoleto. Per tutto il Medioevo subì varie dominazioni, saccheggi, distruzioni e ricostruzioni fino a quando, nel XV secolo, entrò a far parte dello Stato della Chiesa, nei cui territori rimase fino all’Unità d’Italia.

Le maggiori testimonianze artistiche si trovano negli edifici di culto. La chiesa di Sant’Andrea, sorta sui resti di un’antica pieve, con l’interno ad unica navata in stile neo rinascimentale; la chiesa di Sant’Agostino, realizzata tra il 1788 ed il 1791 dall’architetto svizzero Giacomo Cantoni sui resti della precedente chiesa di Santa Caterina, della quale rimane solo la cripta medievale; la chiesa di Sant’Anna, presso il cimitero, eretta verso la metà del ‘400 lungo la Via Flaminia e la chiesa delle Monache Agostiniane. L’ex chiesa di San Giuseppe invece è degna di nota per gli importanti dipinti che custodisce all’interno e per la volta affrescata negli anni ’30 del XX secolo. Nella piazza principale della città affaccia palazzo Comunale, costruito nel XII secolo, oggi sede dell’Archivio Comunale.

Nei dintorni meritano una visita i resti di un imponente ponte romano detto “Spiano” e la chiesa di Santa Maria Assunta (XIII secolo) in località Villa Scirca, una tra le più antiche di Sigillo, al cui interno sono conservati affreschi del pittore Matteo da Gualdo (1484). L’ambiente naturale, vera ricchezza di Sigillo, ha fatto del suo territorio, all’interno del Parco del Monte Cucco, la meta ideale per gli amanti del turismo sportivo, soprattutto deltaplano e parapendio.

La chiesa di Sant’Andrea è uno degli edifici religiosi da visitare

Ubicata nelle vicinanze dell’antica Rocca, tanto da confondersi con essa, la facciata, incompiuta, e l’abside, simili a fortilizio, si scorgono da lontano così come il campanile che si profila elevato sullo sfondo. L’architettura della chiesa è neo rinascimentale, con abside ad ampio respiro e unica navata, con colonne, pilastri e capitelli.

Al centro dell’abside si trova l’altare maggiore, mentre i due laterali si trovano nell’unica navata.
Merita menzione l’organo, posto sopra l’ingresso, con cantoria decorata (sec. XVIII), fu infatti costruito nel 1793 dal celebre Gaetano Callido di Venezia per la chiesa, oggi non più esistente, di S. Francesco in Fabriano e fu poi trasferito a Sigillo nel 18692. E’ a tutt’oggi il primo ed unico esemplare esistente in Umbria di tale autore. Di rilevante interesse anche Il coro, in noce con ampi e numerosi stalli, e leggio imponente, porta la data del 1679. Sopra il coro, in una ricca cornice, vi è un quadro settecentesco raffigurante il Martirio di Sant’Andrea.

Fonte: umbriatourism.it