14 Maggio 2025
Culture

La ‘Ncrinata di Dasà patrimonio storico identitario della piétas popolare – di Pino Cinquegrana

Dasà è l’antico villaggio di Arena, patria di San Lorenzo dell’Istituto di san Basile Magno, il nome di chiara identità greca significa  luogo selvoso. In questo piccolo centro delle serre vibonesi con poco più di mille abitanti si svolgi la tradizionale manifestazione della ‘Ncrinata, una delle manifestazioni di pietà popolare più antiche e partecipate della Pasqua calabrese. Esattamente il martedì dell’ottava di Pasqua, in cui fede e identità si uniscono e tutto rinsalda i vincoli della pace, della speranza rinnovata, della fede, del rialzarsi e incamminarsi con nuovo sentire spirituale. a ‘Ncrinata di Dasà è una delle manifestazioni religiose più suggestive della Calabria che si ripete da oltre tre secoli, rappresenta l’incontro tra la Madonna della Consolazione e Cristo risorto, simboleggiando la vittoria della vita sulla morte. Il focus della ‘Ncrinata è l’incontro tra le statue della Madonna e del Cristo, accompagnato da un tripudio di emozioni: urla di gioia, abbracci e lacrime liberatorie. Tradizionalmente, la statua della Madonna indossa un manto nero del lutto, che viene rimosso durante l’incontro, segnando simbolicamente la fine del dolore e l’inizio della gioia pasquale. La processione si snoda tra le vie del paese secondo un percorso ormai segnato dalla tradizione, molti dei fedeli percorrono il tragitto penitente scalzi. Puntualmente, ogni anno, numerosi partecipanti vengono all’appuntamento con la Ncrinata dai luoghi dell’emigrazione come  Usa, Canada, Australia per onorare un voto o rendere grazie per una grazia ricevuta. ​ Per preservare e celebrare questa tradizione, l’amministrazione comunale di Dasà ha avviato la creazione di un museo dedicato alla ‘Ncrinata. La ‘Ncrinata di Dasà non è solo un evento religioso, ma un’esperienza collettiva che unisce la comunità e i visitatori in un’espressione di fede, cultura e identità calabrese. ​Scrive la studiosa Maria Teresa Mara Francese (2014): “La religiosità viene vissuta quindi come risolutrice dei problemi della quotidianità, affidandosi alla componente magico-religiosa come elargizione misteriosa del divino”. Ed ancora “La statua della Madonna Addolorata pellegrina nella Settimana Santa è sostituita dalla statua della Madonna della Consolazione nel primo pomeriggio del lunedì dopo Pasqua in cui si trova ancora nella sua nicchia sopra l’altare maggiore (nella chiesa omonima) dove si prepara alla scinduta (alla discesa) per mano di alcuni uomini che la sistemano su una piattaforma, in presenza dei fedeli riuniti per l’evento. Una volta fissata saldamente alla vara, alla Madonna viene tolto Gesù Bambino dal braccio sinistro e al suo posto viene legato il fazzoletto del lutto: a questo punto la Madonna è pronta per essere vestita a lutto. Rimossa la corona d’argento viene posto sul capo il primo mantello azzurro, della resurrezione, fissato saldamente, sopra il quale, con abile maestria di intrecci di fili, viene appoggiato il mantello nero del lutto che cadrà durante l’Ncrinata”. Il fazzoletto è di colore bianco con recami in oro e con la lettera centrale di una M. Si tratta di un dono votivo che puntualmente le famiglie dasaesi offrono alla Santa Vergine come pegno per una richiesta di grazia o scioglimento di una grazia. Il parroco del paese Don Bernardino Comerci, figura molto sensibile al valore evangelico e di fede secondo i canoni popolari, oggi parroco di Maierato, per diversi anni ha seguito molto da vicino questa profonda tradizione popolare al punto che ritrovati dei fazzoletti votivi ha voluto realizzare una mostra in segno della profonda fede verso la Madonna che ha perso e ritrovato il suo unico Figlio. Dice Don Bernardino “il fazzoletto bianco, è l’ultimo dei segni che viene messo alla madonna il lunedì quando si prepara. C’è una devozione particolare a Dasà verso il fazzoletto, tanto è vero che io quando sono arrivato avevo prenotazioni per oltre dieci anni dopo di me. Ogni anno viene preparato questo fazzoletto da una devota come ex-voto e quindi viene preparato proprio ad oc e messo nelle mani della madonna. […] tra l’altro è un segno che viene messo alla Addolorata il Venerdì Santo. È il segno con cui la Madonna asciuga le lacrime dei suoi figli. Il fazzoletto rimane anche dopo la Ncrinata: cade il mantello nero ma il fazzoletto bianco o dorato rimane. La Madonna attraverso il fazzoletto raccoglie le lacrime dei suoi figli trasformando quelle lacrime di dolore che Lei custodisce in lacrime di gioia”.