4 Dicembre 2024
Economia

Revisione moto in Europa: un obbligo per tutti nessuno escluso

L’acquisto di una moto come kymco 125 prezzo conveniente e prestazioni eccellenti è un buon affare sia in Italia sia all’estero, ma bisogna sempre fare i conti con gli obblighi di legge che valgono non solo in Italia ma anche nel resto dell’Europa, Francia inclusa, come la revisione della moto.

Anche i francesi infatti devono sottostare agli obblighi europei sulla revisione periodica. Le regole ci sono per tutti e vanno applicate. Così che il Consiglio di Stato francese, smentendo Macron, ha ribadito tempo addietro che anche in Francia la revisione per moto e scooter over 125 cc è obbligatoria. Il controllo tecnico per le due ruote è obbligatorio.

La Commissione Europea ha introdotto nel 2014, l’obbligo per tutti i Paesi dell’Unione Europea di istituire entro l’inizio del 2022 un’ispezione tecnica per le due ruote oltre i 125 centimetri cubici. Nel 2021 il governo francese aveva pubblicato un decreto che lo istituiva, ma solo dall’inizio del 2023. Il presidente Emmanuel Macron aveva assicurato che non avrebbe mai applicato questa decisione, perché “non era il tempo di infastidire i francesi”. Il ministro dei Trasporti dell’epoca, Jean-Baptiste Djebbari, lo aveva sospeso per decreto.

Le associazioni Respire, Ras le scoot e Paris Sans Car si erano appellate il Consiglio di Stato con procedura d’urgenza per chiedere l’applicazione della direttiva europea il prima possibile. Il più alto tribunale amministrativo francese ha concordato con loro a maggio, ordinando all’esecutivo di applicarlo a partire da ottobre 2022. Il 26 luglio c’è stata una nuova svolta. Il governo ha pubblicato un decreto che abroga il primo decreto che istituisce questo controllo, con il pretesto di una clausola della normativa europea che consente invece di adottare “misure alternative”. Adesso il colpo di scena, col Consiglio di Stato che ha annullato il decreto.

Quindi la revisione periodica va fatta in Francia come in Italia e nel resto d’Europa. Per poter usare su strada un motociclo o ciclomotore è necessario essere in regola con la revisione periodica, un controllo meccanico necessario per accertare che sussistano nel veicolo le condizioni di sicurezza per la circolazione e di silenziosità.

In Italia l’obbligo è stabilito dall’articolo 80 del Codice della Strada, secondo cui la revisione deve essere disposta entro quattro anni dalla data di prima immatricolazione, nel mese di rilascio della carta di circolazione, e successivamente ogni due anni, nel mese in cui è stata eseguita l’ultima revisione. Ad esempio, lo scooter o il motociclo acquistato nuovo a settembre del 2023 deve sostenere la revisione entro il 30 settembre del 2027, mentre il successivo controllo avrà come termine ultimo lo stesso mese del 2029.

I motociclisti che viaggiano con la revisione scaduta rischiano una sanzione amministrativa che varia dai 173 ai 694 euro; oltre alla sanzione, è disposto il divieto di circolazione fino a revisione effettuata (con esito positivo). L’importo della sanzione è raddoppiabile in caso di revisione omessa per più di una volta, mentre se si circola durante il periodo di sospensione si è soggetti a un’ulteriore sanzione compresa tra 1.998 e 7.993 euro – più il fermo amministrativo per 90 giorni.

Per verificare la scadenza della revisione basta consultare la carta di circolazione della moto, su cui è presente il talloncino adesivo che riporta la dicitura “scadenza mese/anno”. In alternativa, è possibile effettuare una verifica online collegandosi al Portale dell’Automobilista, nella sezione “Verifica Ultima Revisione”.

L’importo da pagare per i motociclisti è di 45 euro se la revisione viene effettuata presso le officine della Motorizzazione Civile (con il versamento della somma fatto in anticipo su bollettino postale prestampato 9001), mentre è di 79 euro presso le officine private autorizzate.