4 Dicembre 2024
Italia

Genova Blue District, i dati di un progetto innovativo e di successo

Si è riunita questa mattina a Palazzo Tursi la commissione consiliare dedicata ad un aggiornamento su progetti e attività svolte dal Genova Blue District, l’hub di innovazione, ricerca e divulgazione dedicato alla blue economy che integra la filiera del mare, l’hi-tech, l’impresa e il turismo ponendosi come motore per lo sviluppo della città.

Il Genova Blue District, la cui sede è ospitata nel Palazzo dell’Abbondanza in via del Molo, ha nuovi spazi interni che riescono a coniugare al meglio le esigenze della città e di tutti coloro che lo frequentano aumentando i propri standard anche per quanto riguarda il consolidamento delle startup che lavorano all’interno. Una novità significativa, sorta di spin-off, è la Casa delle Tecnologie Emergenti realizzata nell’ex stazione ferroviaria di Pra’ che vuole essere nuova risorsa per la scuola e i cittadini, punto di riferimento dell’industria creativa in gradi di ospitare laboratori, palestre stem ed eventi di ampia portata.

Nei suoi quattro anni di attività, avviata nel novembre 2020, il Genova Blue District ha mobilitato e facilitato un partenariato ed un ecosistema vasto e cooperativo attraverso varie azioni realizzate in sede e in vari luoghi della città, ad esempio Innovation Village, Blue Street, Blue Gallery ed eventi nei Saloni Nautici. Sinora vi hanno partecipato oltre 62.200 persone con un coinvolgimento di 350 organizzazioni, 209 imprese, 50 associazioni e 60 scuole. Tutto ciò genera e moltiplica connessioni e confronti essenziali per dare costanti impulsi all’innovazione.

Nel Genova Blue District è stato anche realizzato il Village aperto a tutti dalle ore 9 alle 19. È un nuovo spazio animato da tre biologi marini, libero e condiviso con la città, per accogliere ricercatori, imprese, studenti e cittadini. Dal 21 marzo al 31 ottobre vi sono state registrate circa 10.550 presenze e sviluppati oltre 280 laboratori per scuole, centri educativi ed estivi e per i cittadini. Lo sviluppo del Village prevede una sempre più forte osmosi, proattiva progettata e bidirezionale con la città.

Più recentemente è stato anche realizzato il progetto “Dal Genova Blue District alla Casa delle Tecnologie: la Linea Blu”, reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo. Si svolge su tre assi: lo sviluppo del Village, la dinamizzazione della Casa delle Tecnologie-Opificio digitale della cultura ed il collegamento tra i due poli con azioni trasversali e bidirezionali. Per il futuro sono previste iniziative comuni ed esperienze analogiche e virtuali che integreranno i due siti ampliando e qualificando l’attuale offerta per proseguire il lavoro di connessione, anche fisica, tra centro e periferia tra il Genova Blue District e la Casa delle Tecnologie Emergenti.

Il Genova Blue District intende porsi sempre più anche come punto permanente sulle blue skills per aumentare la continuità e la ricorrenza delle occasioni con enti pubblici, università, associazioni di categoria, consorzi, imprese ecc. per diffondere opportunità formative e di orientamento così come favorire occasioni lavorative.

«Come amministrazione comunale consideriamo il Genova Blue District come uno degli strumenti per raggiungere i nostri obiettivi: far crescere in città l’economia delle piccole e medie imprese e delle startup, aumentare la sensibilità verso l’ambiente sostenibile e l’innovazione, così come ampliare la conoscenza del nostro territorio anche all’esterno – spiega Francesco Maresca, assessore a Patrimonio, Porto, Mare e Pesca del Comune di Genova -. Il Genova Blue District sta lavorando e funzionando bene aiutando lo sviluppo della nostra blue economy in determinati settori che sono meno sentiti rispetto a quelli del porto o commerciali. Oltre che sullo sviluppo economico, la sua può essere un’importante azione di marketing territoriale. Un ulteriore obiettivo sarebbe quello di aprire sedi analoghe al nostro Blue District anche in altre città italiane in modo da fare rete e sviluppare ulteriormente gli spazi di innovazione».