9 Maggio 2024
Svizzera

Investire in immobili in Svizzera: gli aspetti fiscali da conoscere

Stiamo vivendo anni indubbiamente complessi per un comparto importante come il mercato immobiliare. Dopo la crisi del Covid e la ripresa post pandemia, è arrivata l’inflazione a inizio 2022 che, con l’aumento dei tassi dei mutui, ha rappresentato un fattore non certo favorevole ai numeri delle compravendite.

Se da un lato è possibile vedere tantissime persone che hanno scelto di rimandare l’acquisto e di orientarsi sull’affitto, dall’altro, invece, è possibile riscontrare numeri alti riguardanti chi sceglie, avendo a disposizione capitali importanti, di tutelarli investendo.

Grazie alla sua stabilità generale e all’economia fiorente, la Svizzera è spesso vista come una meta interessante per gli italiani che vogliono diversificare il proprio portafoglio di investimenti e investire in immobili.

Comprare una casa in Svizzera vuol dire puntare su una zona che, anche dal punto di vista turistico, può rivelarsi molto vantaggiosa (ovviamente in alcuni casi può essere necessario ristrutturare l’immobile e, rivolgendosi a un architetto Lugano piuttosto che a uno studio che lavora in un’altra città, renderlo più affascinante).

Altrettanto importante è documentarsi sugli aspetti fiscali che chi investe in immobili in territorio elvetico deve gestire. Scopriamoli assieme nelle prossime righe!

Investimenti in immobili in Svizzera e fiscalità: ecco cosa sapere

La prima cosa da dire è che, di base, gli acquirenti di immobili stranieri e non residenti in territorio elvetico sono soggetti alle medesime normative alle quali devono fare riferimento i cittadini svizzeri. In alcuni casi, per i primi si può parlare dell’applicazione di alcune regole aggiuntive.

Entrando nel vivo delle imposte, ricordiamo innanzitutto quella sulle proprietà, la cui applicazione avviene sia a livello cantonale, sia a livello comunale.

L’aliquota, però, non è fissa: esattamente come la base imponibile, può cambiare a seconda del cantone in cui si trova l’immobile.

Un altro capitolo da aprire riguarda la tassazione da pagare in caso di trasferimento di proprietà. In questo caso più che in altri, il luogo in cui l’immobile si trova influisce tantissimo. Diversi cantoni, infatti, non prevedono l’applicazione del suddetto onere. In altri, invece, si può arrivare anche al 3,3%.

La terza voce di spesa da considerare quando si parla di fiscalità per investitori immobiliari in Svizzera è l’imposta di registro. In questo caso, tenendo sempre conto delle sopra citate variazioni sulla base del cantone, parliamo dell’1% del valore dell’immobile.

Come viene tassato il reddito da locazione?

La Svizzera, come già accennato, è una meta turistica molto interessante. Tra suggestivi laghi, paesi da cartolina e molto altro, sono diversi i luoghi da considerare quando si decide di andarci in vacanza.

Alla luce di ciò, nel momento in cui si investe in immobili è naturale pensare al mercato turistico. In questo caso, bisogna tenere in considerazione pure la presenza di un’imposta sul reddito da locazione.

La normativa fiscale elvetica annovera infatti i canoni di affitto tra le voci che concorrono a formare il reddito imponibile. Quest’ultimo, viene tassato a livello cantonale.

Un aspetto che porta molti aspiranti investitori a preoccuparsi prima di acquistare casa riguarda la possibilità di una doppia imposizione fiscale. Non si tratta di un problema. Ormai diverso tempo fa, la Svizzera ha firmato accordi con diversi Paesi, tra cui l’Italia, per evitare l’evenienza, oggettivamente fastidiosa, della già citata doppia imposizione fiscale.

Attenzione: quando si acquista un immobile come privato in Svizzera, è bene ricordare che la casa è comunque soggetta alle imposte italiane sul reddito.

Andrà quindi esplicitato il possesso nella dichiarazione dei redditi, pagando le dovute imposte su quanto generato dall’immobile, anche se quest’ultimo non viene proposto sul mercato degli affitti.

Come già accennato, è possibile, in questi frangenti, usufruire di detrazioni specifiche legate alla doppia tassazione, evitando, di fatto, di pagare due volte per la stessa voce di spesa.