17 Maggio 2024
Economia

Cancellazione PRA – tempi e modalità

Nel momento in cui si discute della cancellazione PRA e di rottamazione, ci si riferisce ad ogni procedura che permette di eliminare un mezzo di trasporto dalla strada, sia sotto l’aspetto burocratico che sotto l’aspetto materiale. Può darsi che si sia da tempo sentito parlare di tali procedimenti, però non si è stati, in nessun caso, incaricati di svolgerli personalmente. Per ciò che concerne il PRA, in sostanza, questo non è nient’altro che il pubblico registro automobilistico, nel quale viene iscritto ogni mezzo di trasporto che gira per le strade ed è dotato di una determinata potenza. Sussistono parecchi motivi che possono indurre un individuo, il quale possiede un mezzo di trasporto, a tentare di svolgere un procedimento di rottamazione, fra i quali, difatti, far pervenire, sotto l’aspetto burocratico, una richiesta di radiazione del mezzo, per ottenere la sua rimozione dal registro. È possibile servirsi di vari sistemi, però è indispensabile recarsi da uno sfasciacarrozze, ovvero un centro che si occupa di demolizioni, o da una concessionaria. Si sta parlando di due generi di aziende che, in maniera differente, di sicuro si impegnano a portare a termine ogni procedura al posto del proprietario del veicolo. Generalmente si opta per la rottamazione di un mezzo di trasporto nel momento in cui le spese per tenerlo sono più alte rispetto a quelle per usarlo, pure per il fatto che diversamente si dovrebbe cercare un luogo nel quale sistemarlo, visto che non è possibile abbandonarlo in una strada pubblica. Pertanto, ci si avvale della radiazione dal pubblico registro automobilistico per cancellare l’esistenza del proprio mezzo di trasporto da tale enorme archivio, nel quale è registrato ogni mezzo che circola sul suolo di questo Paese. Una ragione alternativa per la quale occorrerebbe occuparsi dell’eliminazione dal pubblico registro automobilistico, potrebbe riguardare l’esportazione della propria autovettura in un Paese straniero.

In che modo si effettua la cessione di un mezzo di trasporto da rottamare

In primis appare alquanto fondamentale riflettere sulla questione se tale mezzo di trasporto risulti fino a quel momento operante o no. Per il fatto che nel caso in cui appare fino ad allora operante lo si può portare certamente o dallo sfasciacarrozze o in una concessionaria, alla quale si prende la decisione di darlo. Diversamente, qualora il mezzo di trasporto smette di funzionare e non si riesce a spostare autonomamente, oppure nel caso in cui si deve smantellare, perché risulta reduce di un investimento, pertanto è ridotto realmente male, si dovrà chiamare un carroattrezzi per ottenere un appuntamento. A riguardo, occorre tenere a mente che, indipendentemente da ogni scelta e dettaglio, appare essenziale possedere ogni documento che permette di avere accesso ai procedimenti seguendo le normative contemplate dall’ordinamento giudiziario. Diversamente si dovranno generare tali incartamenti a partire da una denuncia di smarrimento, che dovrà essere consegnata ai Carabinieri, o alla Polizia di Stato eccetera. I certificati che potranno servire sono, a parte la targa posteriore e quella anteriore, il certificato di proprietà del mezzo di trasporto e l’effettiva carta di circolazione. Generalmente, adesso, tutto ciò è organizzato cosicché si paghino soltanto ed unicamente le imposte di bollo e le parcelle, dunque si potrebbe dire una quantità molto limitata di contributi, i quali risultano utili, proprio, sotto l’aspetto burocratico, per la ragione che l’attività di demolizione stessa si autofinanzia, basandosi sul riciclo che tali generi di aziende effettuano sul mezzo rottamato. Il riciclo non consiste soltanto nelle sostanze liquide ed i componenti di riserva, bensì pure dai prodotti che è possibile recuperare.