Turismo ko: in Spagna torna l’equo canone
Tempi di ristrettezza per il turismo in Spagna e nel Paese è nuovamente in voga l’equo canone. Dopo il boom del mercato immobiliare in Catalogna tornano i fitti calmierati. La burbuja inmobiliaria aveva inciso sugli affitti nella capitale della Catalogna. I condomini del centro sono stati svuotati di residenti per lasciare spazio ad alloggi turistici a prezzi insostenibili, mentre i fitti abitativi galoppavano raggiungendo picchi mai visti prima, registrando una crescita superiore al 50%, secondo uno studio del Banco de España, a fronte di aumenti salariali bloccati al 4%.
L’emergenza sanitaria hanno travolto un sistema consolidato che si è sgonfiato, favorendo una riconversione verso la locazione classica, quella ad uso abitativo e il ritorno dell’equo canone, un corso e ricorso della politica visto che la Spagna conobbe quella misura nel 1964, nel pieno dell’epoca franchista. Una legge del Parlament catalano è in vigore dallo scorso 22 settembre. Stabilisce il contenimento dei fitti nei 60 centri urbani con più di 20 mila abitanti. I canoni dei nuovi contratti non potranno superare indici prefissati dalla Generalitat con variabili possibili legate alla metratura dell’appartamento, all’anno di costruzione dello stabile, a servizi condominiali quali dotazione di ascensore o portineria. Disposizioni che potrebbero trovare presto un’applicazione ancora più ampia:. Infatti il vice premier Pablo Iglesias, leader di Podemos, propone di introdurre misure di calmieramento dei fitti su tutto il territorio nazionale.
I provvedimenti adottati in Catalogna hanno gettato nello sconforto le Associazioni di proprietari e la potente lobby delle agenzie immobiliari. Il restringimento del margine di manovra nelle trattative contrattuali si aggiunge ad altre misure favorevoli agli inquilini, quali l’aumento dei termine minimo di durata della locazione abitativa, portato, con decreto del 2019, a 5 anni. A poche settimane dal 22 settembre i dati segnalano una decisa contrazione di un mercato che faceva fatica a riprendersi e con interi settori, ad esempio i fitti transitori per studenti, in caduta verticale. Uno stallo che ha portato molti proprietari a ritirare le proposte di locazione o a puntare sulla soluzione della vendita.