4 Dicembre 2025
Culture

Alzheimer, Domenico Praticò: “Entro due anni nuove terapie potrebbero cambiare la cura in Italia”

Durante il programma Politicamente Scorretto, condotto da Domenico Nardo, lo scienziato Domenico Praticò, di origine italiana, ma da anni negli Stati Uniti d’America, collegato da Philadelphia, ha espresso un cauto ottimismo sul futuro della lotta contro l’Alzheimer. Intervistato in simul casting su Fast News Platform (UK), Radio Onda Verde (Vibo Valentia) e Piana TV (Calabria), Praticò ha sottolineato come la ricerca internazionale stia accelerando e come l’Italia possa presto beneficiare di terapie già testate negli Stati Uniti.

Nativo di Brancaleone (Reggio Calabria), Praticò è titolare della cattedra Scott Richards North Star Foundation per la ricerca sull’Alzheimer presso la Temple University di Philadelphia e direttore dell’Alzheimer’s Center della Lewis Katz School of Medicine. Laureato in Medicina alla Sapienza di Roma, ha insegnato anche alla University of Pennsylvania ed è considerato uno dei massimi esperti mondiali di malattie neurodegenerative.

Secondo lo scienziato, la scienza si trova oggi in una fase cruciale: le nuove immunoterapie, già sperimentate negli USA, potrebbero agire direttamente sui meccanismi biologici della malattia; le analisi del sangue potrebbero permettere una diagnosi precoce fino a dieci anni prima della comparsa dei sintomi; e una conoscenza più profonda della patologia aprirebbe la strada a interventi preventivi mirati, riducendo l’impatto devastante sulle famiglie e sulla società.

I numeri confermano l’urgenza della questione: negli Stati Uniti oltre 7 milioni di over-65 convivono con l’Alzheimer, mentre in Italia le persone colpite sono circa un milione, con conseguenze sociali ed economiche enormi.

Le parole di Praticò portano dunque speranza: il suo ottimismo “cauto” riflette la responsabilità dello scienziato, ma anche la fiducia che il futuro della medicina possa finalmente offrire una cura concreta contro l’Alzheimer, avvicinando l’Italia alle terapie più avanzate attualmente disponibili negli Stati Uniti.