Premio “Ecce Homo”, tributo a Maria Virginia Basile e Vincenzo Varone per le opere su Natuzza Evolo
È stata una serata di autentico respiro culturale e spirituale quella che, a Cosenza, ha visto protagonisti Maria Virginia Basile e Vincenzo Varone, insigniti del plauso Narratio Mystica/Spiritualis nell’ambito del prestigioso concorso letterario internazionale Ecce Homo. Un riconoscimento che premia due opere considerate oggi tra le più rilevanti nel panorama biografico e spirituale dedicato alla Serva di Dio Natuzza Evolo, la mistica di Paravati scomparsa nel 2009 in fama di santità.
A convincere la qualificata giuria – composta da rappresentanti del mondo culturale e sostenuta dal patrocinio di importanti istituzioni di Argentina e Cile – sono stati due lavori molto diversi per stile, ma accomunati da un approccio rigoroso e da una rarefatta sensibilità narrativa: Da qualche parte il Cielo ti risponde. Sulla strada di Paravati (Il Filorosso editore) della scrittrice Maria Virginia Basile, e Il Disegno celeste del giornalista Vincenzo Varone, pubblicato da Libritalia. Entrambi i testi hanno saputo offrire un affresco profondo, umano e spirituale della figura di Natuzza Evolo, confermandosi come letture di riferimento nel dibattito contemporaneo sulla mistica calabrese.
Per Maria Virginia Basile, già docente nei Licei, autrice teatrale, poetessa e traduttrice di uno dei volumi più autorevoli sul vissuto della mistica – firmato dallo scienziato e docente emerito dell’Unical Valerio Marinelli – la soddisfazione è stata doppia: oltre al prestigioso plauso, ha ottenuto anche il premio speciale per la poesia con la lirica “Ecce Homo”, apprezzata per intensità e compostezza stilistica.
Non meno significativo il riconoscimento attribuito a Vincenzo Varone, giornalista di lunga esperienza, iscritto all’albo dagli anni Ottanta, già direttore e fondatore di diversi periodici e autore di numerose pubblicazioni. La sua lunga attività nel mondo dell’informazione, arricchita da conduzioni radiofoniche e televisive, trova in Il Disegno celeste un punto di sintesi: un’opera capace di intrecciare cronaca, testimonianze e spiritualità con un taglio narrativo limpido e coinvolgente.
La cerimonia, organizzata con cura da Andrea Fabiani, ha confermato il ruolo del Premio Ecce Homo come laboratorio culturale internazionale capace di valorizzare opere che interrogano la spiritualità contemporanea. Una celebrazione che, senza forzature, ha saputo esaltare la qualità di due autori che continuano, con il loro lavoro, a mantenere vivo il ricordo e l’eredità spirituale di Natuzza Evolo. Una serata che ha unito cultura, devozione e letteratura in un raro equilibrio.

