Dpfp, il governo ridisegna la manovra: deficit al 3% e Pil in frenata. Focus su Irpef, famiglie e sanità
Il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), che sostituisce la Nadef e aggiorna le prospettive dell’economia italiana.
Il quadro rivisto mostra un deficit al 3% del Pil già nel 2024, contro il 3,3% stimato lo scorso aprile. Una correzione che consente all’Italia di puntare all’uscita dalla procedura europea per deficit eccessivo. Più caute, invece, le previsioni di crescita: +0,5% nel 2025 e +0,7% nel 2026, in lieve ribasso rispetto ai dati di primavera.
La nuova legge di Bilancio, la quarta dell’esecutivo Meloni, punterà su alcune misure chiave per cittadini e famiglie. È previsto il taglio dell’Irpef per il ceto medio, con la riduzione della seconda aliquota dal 35% al 33% per i redditi compresi tra 28mila e 50mila euro. Per le famiglie, il governo studia nuove detrazioni basate sul quoziente familiare, che permetterebbero di modulare la pressione fiscale in base al numero dei componenti.
La sanità riceverà risorse aggiuntive: si punta a stanziare 2-3 miliardi in più, oltre ai 4 previsti, per rafforzare stipendi e personale. Il piano del ministero della Salute prevede 27mila nuove assunzioni, con priorità agli infermieri.
Per le imprese, è allo studio un nuovo incentivo orizzontale, pensato per correggere i limiti emersi nella Transizione 5.0.
Infine, la Difesa: il Dpfp prevede un aumento graduale delle spese, che nel triennio potrebbero raggiungere i 12 miliardi complessivi, pari allo 0,5% del Pil nel 2028.
Il documento sarà inviato a Bruxelles e sottoposto al Parlamento, con il primo esame in Aula già calendarizzato per il 9 ottobre.