Calabria, terra che chiama i suoi figli: tra partenze, ritorni e un amore che non conosce confini
Calabria, Terra di partenze e ritorni. Terra difficile e meravigliosa. Terra di memorie, radici, e sogni che non si spezzano mai.
Ogni volta che si mette piede su questa terra antica, il cuore rallenta per ascoltare meglio. È una sensazione che non si può spiegare, ma che si riconosce immediatamente: è l’anima che torna a casa. I profumi del mare e delle colline, il calore del sole che accarezza i borghi, la voce della gente che sa ancora parlare col cuore: tutto ci riporta a ciò che siamo, a ciò che non abbiamo mai smesso di essere.
Le radici sono impresse nei suoi figli e sono più salde e dolorose soprattutto in chi è partito ma non ha mai dimenticato.
A chi, da figlio della Calabria, ha costruito il proprio futuro altrove, senza rinnegare la culla che l’ha formato.
A chi sogna di tornare, non solo per nostalgia, ma per costruire.
A chi crede che da questa terra possa rinascere bellezza, dignità, opportunità.
Dobbiamo pensare di dare voce alle emozioni, alle storie, ai ricordi che uniscono i calabresi del mondo.
Perché nonostante le ferite, le difficoltà e le distanze, la Calabria resta una madre che attende, accoglie, ama.
Un invito: a guardare con occhi nuovi ciò che ci appartiene da sempre, a celebrare le nostre origini, a scrivere un futuro dove partire non significhi dimenticare.
Perché tornare non è solo un viaggio geografico.
È un atto d’amore.