17 Settembre 2025
Italia

Scavi archeologici a Squillace: giovani da tutta Italia e dalla Spagna riportano alla luce una villa romana

Nel fondo Ceraso, tra il frinire incessante delle cicale e il caldo intenso dell’estate calabrese, si sta scrivendo un’importante pagina di archeologia. Un gruppo di giovani studiosi, provenienti da diverse regioni italiane e dalla Spagna, è impegnato in una campagna di scavo che ha portato alla luce significative strutture appartenenti a una villa di epoca romana. A coordinare le attività, i docenti Gabriele Castiglia e Domenico Benoci del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (PIARC).

La scoperta è frutto di un’intensa attività di ricerca avviata lo scorso anno su forte impulso dei proprietari del terreno, la famiglia Lopez-Pascali, che ha voluto fortemente l’avvio degli scavi. Un impegno che ha portato alla tutela ufficiale dell’area da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Catanzaro e Crotone (SABAP), con l’obiettivo di garantirne la salvaguardia e la valorizzazione.

Quest’anno, accanto agli studenti di archeologia, si è unito anche un gruppo di allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, grazie a un accordo tra il PIARC e il direttore dell’Accademia, prof. Virgilio Piccari. Il contributo dell’Accademia, sotto la guida della professoressa di Fede, sarà incentrato sugli aspetti legati alla valorizzazione e alla comunicazione del sito.

«La prossima settimana concluderemo questa campagna di scavo – spiega l’archeologo Francesco Cuteri – ma ciò che sta emergendo merita un futuro di maggiore attenzione, approfondimento e sostegno, anche economico, da parte delle Istituzioni». Cuteri sottolinea anche l’importanza della sinergia tra enti di ricerca, studenti, artisti e comunità locali, ricordando come il gesto lungimirante della famiglia proprietaria del fondo abbia rappresentato la chiave per avviare un processo virtuoso di tutela e conoscenza.

Nel silenzio della natura e tra la polvere del tempo, riaffiorano i segni di un passato che parla ancora, con forza, all’anima del Mediterraneo. E proprio in questo spirito, l’invito rivolto al mondo delle imprese e dei mecenati è chiaro: sostenere questo viaggio nella storia significa investire nella cultura, nel territorio e in una memoria che torna viva sotto il sole.