Montesanto, Maierato terra del Carmelo: dove la fede scolpì pietre, conventi e miracoli
Padre Angelo Emiliani carmelitano della terra di Montesanto nel territorio di Maierato dove la Santa Vergine delimitò i confini del Convento
Nato nel XVI secolo, fu primo provinciale emerito dell’Ordine dei Carmelitani calzati e fondatore di molti cenobi e monasteri carmelitani. A lui si deve la costruzione del Convento dei Carmelitani di Montesanto, terra di Maierato, nella provincia di Vibo Valentia, fondato il 7 marzo 1540, ma anche di numerosi altri conventi come quello di Palmi e di Belmonte. Fu direttore dei conventi: San Filippo e san Giacomo di Capo Vaticano, Monteleone (odierna Vibo Valentia, Pizzo Calabro, Mileto. Dal 1562 al 1574 seguì personalmente la fondazione di 17 conventi tra i quali quello di Cosenza, Amantea, Crotone, Tropea. Morì nel 1596 nel corso di una sua predicazione che stava tenendo a Cassano durante la quaresima.
Il titolo di “Carmelo” ricorda l’eredità spirituale del profeta Elia, figura contemplativa e difensore del monoteismo israelitico. Nel XII secolo sul monte Carmelo di Galilea si stabilì un gruppo di crociati e ad essi si deve l’origine e lo sviluppo dell’Ordine dei Carmelitani,
Ad imitazione di Elia, nel XII secolo alcuni eremiti si ritirarono sul monte Carmelo con l’intento di dedicarsi al culto divino sotto il patrocinio della Vergine Maria. Da tale comunità eremitica ebbe origine l’Ordine Carmelitano che promosse il culto di Maria con questo titolo: Madonna del Carmelo. Nell’iconografia la Vergine è rappresentata con il Bambin Gesù in braccio nell’atto di mostrare lo scapolare carmelitano. Alla Signora del Monte Carmelo è legata la diffusione dell’”abititno” (lo scapolare per aiutare le anime del Purgatorio. L’”Abitino” viene portato al collo per grazia ricevuta per una richiesta di grazia. Molti emigrati calabresi in viaggio verso le Americhe portarono con l’oro questo segno di grazia a cui affidare le proprie preghiere, i propri affanni.
Il 13 ottobre del 1917, la Madonna di Fatima, durante il miracolo del Sole si mostrava ai tre pastorelli nelle vesti della Madonna del Carmelo presentando nelle loro mani lo scapolare.
Il termine “Carmelo” significa “Paradiso” e, nei canti popolari maieratani esso esprime la “dote” che Iddio diede alla Beata Vergine: … e di lu Paradisu fu ndotata. Ancora oggi, la gente di Montesanto di Maierato il 16 luglio, in Onore della Madonna del Carmelo recita il flos Carmeli (fiore del Carmelo) una preghiera che illustra il cammino verso il paradiso. Siamo a Montesanto, balcone sull’angitolano, dove ancora oggi resiste il muro dell’altare del convento Carmelitano, il più grande che fu costruito il Calabria che secondo la tradizione mariana il suo perimetro fu determinato dall’apparizione sul luogo della Stessa Vergine. Ed è in questo giorno che si narra il racconto della salvezza di un bambino da morte sicura perché una catasta di grosse pietre l’avevano sepolto. Storie, fese, tradizioni che in questo giorno si toccano proiettando l’animo umano a guardare verso il cielo.