9 Luglio 2025
Culture

Università a Vibo Valentia: l’appello del prof. Giulio Nardo per un riscatto possibile

Pubblico con convinzione l’intervento del prof. Giulio Nardo, docente di Diritto processuale civile presso l’Università della Calabria (UNICAL). Il professore rilancia una proposta tanto concreta quanto urgente: l’istituzione di un Polo universitario a Vibo Valentia, come risposta alla fuga dei giovani, alla desertificazione culturale del Sud e alla necessità di costruire occasioni reali di crescita. Non si tratta di un sogno nostalgico, ma di una visione lungimirante che intreccia diritto allo studio, sviluppo territoriale e giustizia sociale. L’appello che segue merita di essere ascoltato con attenzione da istituzioni, politica, mondo accademico e società civile. Perché non si può parlare di futuro se si continua a privare i territori più fragili del loro bene più prezioso: i giovani e la conoscenza.

Così scrive il prof. Nardo
Questa proposta non nasce da un sogno campanilistico, ma da una dolorosa consapevolezza: la provincia di Vibo Valentia è tra le più fragili della Calabria, pur essendo tra le più ricche in termini di bellezze naturali, risorse culturali e potenzialità umane. Un paradosso che ci impone di agire.
Il territorio comprende 50 comuni, abbracciati dal verde delle Serre Calabresi e affacciati sull’incantevole Costa degli Dei. È un concentrato straordinario di storia, identità, tradizione e paesaggi mozzafiato. Ma tutto questo non basta a trattenere i nostri giovani, costretti ad abbandonare la propria terra per inseguire altrove il diritto allo studio.
Parliamoci chiaro: quella che oggi viene definita “emigrazione universitaria” è una vera e propria desertificazione giovanile. Oltre 200.000 studenti del Sud si sono iscritti, solo nell’ultimo anno accademico, ad atenei del Centro e Nord Italia. Non sono solo numeri. Sono futuri spezzati, famiglie svuotate, intelligenze in esodo. È una diaspora silenziosa e devastante che acuisce il divario tra Nord e Sud e che impoverisce il Mezzogiorno di ciò che ha di più prezioso: i suoi ragazzi.
Per questo, investire in un Polo universitario a Vibo Valentia non è una scelta, è una necessità morale e strategica. Un’estensione dell’Università della Calabria, non per duplicare, ma per redistribuire, per avvicinare l’università a chi ne è troppo spesso escluso: studenti meritevoli che, per ragioni economiche, logistiche o familiari, rinunciano agli studi o si affidano a percorsi online meno efficaci e più alienanti.
Un Polo universitario qui potrebbe:
• Ridurre la dispersione scolastica e l’abbandono universitario;
• Facilitare l’accesso agli studi anche alle fasce più deboli;
• Generare un indotto economico e culturale per l’intero territorio;
• Rafforzare il radicamento dell’Università nel tessuto regionale calabrese.
Oggi, sul territorio vibonese, l’unica realtà universitaria consolidata è l’Istituto di Criminologia diretto dal Prof. Saverio Fortunato: una perla formativa, un’eccellenza a livello nazionale e internazionale. Ma non può e non deve rimanere l’unico presidio accademico.
Allora chiediamocelo chiaramente: le Istituzioni intendono davvero sostenere un Polo universitario non generalista, ma specializzato in settori strategici per il nostro territorio? La risposta implica responsabilità, impegno, visione e investimenti. L’università non si improvvisa: richiede una Politica seria, fatta di programmazione, studio di fattibilità, risorse umane e finanziarie, sinergie reali.
Occorre costruire un Consorzio universitario credibile e coeso, superando la frammentazione e l’indifferenza che hanno fatto naufragare esperienze precedenti. Serve un’alleanza tra Comuni, Provincia, Regione, enti camerali, banche locali, realtà scolastiche e mondo produttivo. Serve coraggio.
Guardiamo a Rende e Cosenza: l’Università della Calabria ha trasformato l’intero territorio, attirando 40.000 studenti, 4.000 tra docenti e personale, creando sviluppo, servizi, respiro culturale. Non serve replicare quei numeri. A Vibo basterebbero 5.000 studenti in corsi mirati e innovativi.
Quali corsi? Quelli radicati nella vocazione del nostro territorio:
1. Scienze turistiche – sede a Vibo, Tropea, Pizzo, Serra San Bruno: con corsi di laurea, master e summer/winter school.
2. Scienze nautiche e dei trasporti marittimi – sede a Vibo Marina e Pizzo.
3. Scienze forestali – formazione professionale e didattica esperienziale nella sede naturale di Serra San Bruno.
4. D.A.M.S. (Discipline delle arti, musica e spettacolo) – in sinergia con il Conservatorio e il Liceo Artistico di Vibo Valentia.
Un’offerta formativa diffusa sul territorio, coerente con la geografia sociale, naturale ed economica della provincia, capace di valorizzare sia la costa che l’entroterra. Una visione policentrica che coinvolga più Comuni e dia voce a tutto il Vibonese, una delle province più piccole e più povere d’Italia, ma anche una delle più determinate.
Non si tratta solo di costruire aule. Si tratta di costruire futuro, dignità, appartenenza.
Un’università a Vibo Valentia significa:
• Offrire un’alternativa reale all’abbandono e alla fuga;
• Garantire un diritto troppo a lungo negato;
• Restituire speranza e possibilità a chi altrimenti sarebbe escluso.
È un atto d’amore. È un riscatto.
È la possibilità per un giovane di dire: “Posso restare, posso studiare, posso realizzarmi qui”.
È la sfida di non lasciare che questo angolo di paradiso si spenga nel silenzio dell’abbandono, si trasformi in una cartolina sbiadita di bellezza incompiuta.
Perché l’università è un volano di sviluppo ovunque arrivi. Porta cultura, investimenti, lavoro.
Accende il territorio, crea senso di comunità. È accaduto ovunque nel mondo. Può accadere anche qui.
La proposta è concreta. E la prima tappa sarà un incontro pubblico, il prossimo autunno, con docenti universitari, dirigenti scolastici, amministratori locali, direttori di dipartimento. Un primo, importante passo.
Chi ci crede, si faccia avanti.
Chi ama questa terra, la difenda investendo nei suoi giovani.
Chi sogna un Sud diverso, si unisca.
Perché solo chi crede nella propria terra può davvero cambiarla.
E Vibo Valentia, terra che resiste, che sogna, che aspetta… è pronta.
Ma la Politica lo è altrettanto?
Questo progetto non appartiene a un partito, a un simbolo, a un’ideologia. Appartiene a tutti noi. A chi ama questa terra. A chi vuole vederla crescere. A chi sogna un futuro possibile per i nostri figli. Chi condivide questa visione, chi crede che la cultura possa essere il vero motore del riscatto sociale, si faccia avanti. Con coraggio, con idee, con passione. Insieme, possiamo farcela.
Giulio Nicola Nardo
Docente UNICAL

Domenico Nardo

Presidente dell'"Associazione Culturale Rachele Nardo-LLFF", avvocato, docente di discipline giuridiche ed economiche presso gli Istituti Superiori di Secondo Grado, scrittore, conduttore radiofonico.