Joe Petrosino, l’emigrato italiano in America che cambiò la storia della polizia newyorkese fino a buttare le basi per la realizzazione dell’FBI
Dopo l’Unità d’Italia le terre del sud sono completamente in fuga verso un altrove della speranza. Il sogno americano apre nuove speranze a tanti giovani che portano con un mestiere e braccia forti da mettere a disposizione della nuova patria adottiva. Un agire che coinvolse anche la famiglia di Giuseppe (Joe) Petrosino che, il 31 agosto 1860, insieme al padre (sarto) emigra nello Stato di New York. Si adattò ad ogni forma di lavoro e, allo stesso tempo, capì che conoscere la lingua del luogo era fondamentale per potere sognare aspettative migliori, e così sarà! Il 19 ottobre del 1883 indosserà la divisa di poliziotto; all’inizio con attività di pattugliamento poi sempre un crescendo nell’attivare azioni contro il crimine organizzato italo-americano “La mano nera”.
Oggi nello Stato di New York si celebra il Petrosino-day istituito dall’On. Mario Cuomo
Intrepido e leggendario ancora oggi nello Stato di New York si celebra il Petrosino-day istituito dall’On. Mario Cuomo, mentre in Italia la sua casa di Padula è diventata un museo in cui immagini, lettere, fotografie, divise e quant’altro raccontano la storia di un personaggio fuori dal comune che inorgoglì l’Italia e l’America per le sue imprese contro il crimine. Una carriera unica, visto i tempi e le forti riserve da parte delle normative americane a permettere particolari ruoli, specialmente nel campo della polizia e dell’investigazione. Ad appena 23 anni, però, fu il primo italiano ad avere ottenuto il grado di Ufficiale, le sue imprese al limite della leggenda fecero si che fosse il primo italiano ad entrare nel Bureau, l’Ufficio facevano parte i cinque migliori investigatori di New York. È il periodo che in America nasce il filone letterario del crimine e dell’indagine e per molte circostanze lo stesso Edgar Alan Poe si ispirò alle vicende investigative di Petrosino nei suoi romanzi. Immaginò la Necessità dell’FBI e ne propose l’istituzione, seppure non potendo vedere il nascere di questa sua lungimiranza per combattere il crimine.
Joe Petrosino che scoprì le attività della “Mano Nera”
Fu proprio Joe Petrosino che scoprì le attività della “Mano Nera” ovvero l’associazione criminale Italo-Americana. Tra i suoi infiniti primati di alta letteratura al contrasto del crimine, di cui certi principi valgono e sono attuati ancora oggi, quello del travestimento per riuscire ad avvicinarsi più possibile all’agire criminoso al punto che fu sempre il primo a formare una squadra speciale, la Italian Branch, i cui componenti dovevano essere conoscitori perfetti della lingua italiana e dei dialetti del sud per una comprensione di linguaggi tra delinquenti che spesso usavano il dialetto per non essere capiti. E, visti i numerosi attentati, nel 1903, fonda la squadra artificieri detta Bomb squad. Un genio dell’anticrimine. Aveva intuito che per combattere il crimine era necessario la cooperazione fra governi e l’importanza di un pool antimafia. Fu amico personale del Presidente degli Stati Uniti d’America Theodore Roosevelt e, l’allora ministro degli Interni Italiano nonché Presidente del Consiglio Lo ricevette in Parlamento per conferirgli il Riconoscimento personale per questa sua Italianità d’America. Muore durante un sopralluogo diretto in Sicilia a Piazza Marino a Palermo raggiunto da quattro proiettili di Pistola.
L’Emigrazione fu cambiamento economico e sociale
Storie uniche, storie di eroi che, come diceva Bertold Brecht “sventurato quel paese che ha bisogno di eroi” specialmente in momenti storici, politici e sociali in cui si ravvedono crisi di valori della cosa pubblica, incertezze che fanno trasparire un affievolirsi delle coscienze e necessario non vivere di solo ricordo di un passato di memorie ma anche e soprattutto attraverso il coraggio quotidiano di ognuno in modo attivo e responsabile e, da alfieri dello Stato, preservare e difendere i valori di democrazia e legalità, di giustizia e Libertà affinché ognuno incarni l’unità della Nazione che con l’Emigrazione fu cambiamento economico e sociale, ma da essa può trovale un New Deal italiano.