Università di Perugia, Marianelli: “Visione, autonomia e coraggio per guidare il futuro dell’Ateneo”
Concluso il ciclo di incontri con i Dipartimenti — negli ultimi appuntamenti a Veterinaria, Scienze politiche, Filosofia, Scienze sociali, Umane e della Formazione, e Scienze farmaceutiche — il candidato alla corsa di Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Massimiliano Marianelli, ha ribadito la sua visione, fondata su ascolto, partecipazione e programmazione, con grande attenzione alla vita dipartimentale. Ha presentato idee e proposte concrete e chiare sia per la gestione amministrativa dell’Ateneo sia per la Didattica che per la Ricerca. In questi ultimi incontri, Marianelli è tornato su uno dei punti cardine del suo programma: l’autonomia e la libertà dell’Ateneo, da lui indicati come elementi fondamentali per ogni azione.
A tal proposito, ha più volte sottolineato che immagina “un Ateneo libero e aperto, guidato da un Rettore capace di ascoltare e partecipe della quotidianità. L’autonomia dell’Università degli Studi di Perugia, sia sul piano locale che nazionale, sarà un principio cardine della mia azione di governo. L’Ateneo deve poter decidere in piena libertà, ma anche saper dialogare in modo efficace con le istituzioni: Ministeri, CUN, CRUI e altri organismi consultivi. Sarà prioritario rafforzare la presenza istituzionale dell’Ateneo per garantire il sostegno alle sue missioni, allinearci con le esigenze del sistema universitario nazionale e, soprattutto, far sentire la nostra voce. In questo percorso, verranno difesi e promossi i valori del pubblico, riaffermando la necessità di garantire il diritto allo studio all’interno di una comunità accogliente, di cui sentirsi orgogliosamente parte.
L’Università pubblica deve essere consapevole e orgogliosa del proprio ruolo e della propria missione: formare persone capaci di contribuire alla costruzione di una società migliore. La tutela delle istituzioni pubbliche rappresenta un impegno trasversale che dovrà guidare ogni decisione strategica del mio Rettorato. Ma per farlo, è necessario essere autonomi e liberi di guardare avanti insieme, parlando dei nuovi traguardi da raggiungere con prospettiva e programmazione. Ogni Rettorato risponde alle sfide del proprio tempo, e la visione che propongo è diversa da quelle precedenti proprio perché nuove sono le sfide, e diverso dev’essere quindi anche il metodo. Ci attende un tempo che richiede visione, programmazione e coraggio nell’investire: da un lato in ambiti strategici e innovativi, come lo sviluppo e l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale; dall’altro, e forse ancor più concretamente, nella gestione del nostro Ateneo.
È urgente intervenire sulla manutenzione delle infrastrutture – spesso edifici di valore storico – e sul reclutamento di nuovo personale. Dobbiamo andare avanti, e per farlo è fondamentale che il nuovo Rettore, e in questa direzione mi propongo, sia indipendente, libero da ogni condizionamento, interno ed esterno e, quindi, capace di fare scelte coraggiose: scelte che intendo sempre condividere con la comunità accademica, mettendo al centro persone e relazioni”.