14 Maggio 2025
Culture

La Scienza Umana della Grafologia

La Grafologia un valido strumento sempre, a servizio della collettività”.

Carmensita Furlano

L’uomo che scrive disegna inconsapevolmente la sua natura interiore. La scrittura cosciente è un disegno inconscio, disegno di sé, autoritratto.

( M. Pulver 1931 La Simbologia della Scrittura)

    La mia vera passione? La Medicina, avrei voluto diventare un Cardiochirurgo o un Medico Legale, ma non potevo immaginare di diventare un giorno un “Medico della Scrittura“… e dopo aver studiato giurisprudenza, sono andata oltre l’avvocatura perché altra passione più grande ha preso il sopravvento, e così ritornando a studiare, anche perché mai si smette di imparare, mi sono formata presso la Scuola di Grafologia di Napoli braccio esterno dell’Accademia di Grafologia Crotti di Milano, sorretta da quell’ardore partecipativo che Padre Girolamo Moretti nel suo primo manuale di Grafologia del 1914, nella dedica a Padre Luisetto, così bene esprimeva:

“Vorrei inocularti la mia passione a la Grafologia, ma vi riuscirò?Studia, studia, studia, tre volte ti dico studia, perché tu intenda che devi studiare profondamente, più che profondamente, più che profondamente e vi prenderai amore”.

La grafologia è stata definita e collocata tra le scienze che si occupano della conoscenza dell’uomo. Essa “è la scienza che dalla espressione grafica naturale dello scrivente ne rileva la personalità psicofisica con le componenti intellettive, tendenze temperamentali, attitudini professionali, costituzione somatica, predisposizioni morbose, congenite e in atto. Interagisce con altre scienze come la psicologia, la pedagogia, la sociologia, la medicina, la psichiatria, ecc., e trova ampio spazio dove sono richiesti comprensione e conoscenza dell’uomo con un occhio attento alla complessità e all’interazione dinamica”. 1

Fin dall’età di 14 anni ho mostrato interesse e amore verso la scrittura, perdermi tra i libri antichi osservandoli con occhi spalancati, accarezzarli oltre che leggerli, respirare l’odore della carta antica, “invecchiata” o meglio “Longeva”. Amavo scrivere e osservare come questo filo inchiostrato correva sul foglio. Con i primi soldini personali, all’età di 16 anni, ho comprato uno scrittorio antico nel quale riporre e custodire gelosamente centinaia di boccette di inchiostro di vari colori, pennini, cera lacca, fogli di carta di quercia, di ulivo, di cotone, piume d’oca, stilografiche e tutto ciò che serviva per l’arte della calligrafia: la bella forma delle lettere, la morfologia esterna. Ed in un giorno, apparentemente, qualunque della mia vita adulta, accade di incontrare da vicino un Professore Grafologo che mi ascolta nel descrivere la pagina di una scrittura del 1800 secondo la mia personale osservazione. Mi chiese: “Lei è una collega”, rispondo: “di cosa professore?”, continua: “conosce la Grafologia?”, da quella spiegazione si accende una luce nei miei occhi e comprendo che la giurisprudenza, l’essere pubblicista Ordine Calabria, la specializzazione in Olfattologia sulla Scena del Crimine, Criminal Profiling, e Perito Criminalistico non era abbastanza; la strada da seguire era lo studio della Grafologia in tutte le sue sfaccettature, i suoi segreti, le sue pieghe inconoscibili della disciplina, diventando così Grafologo, poi grafologo giudiziario, giudiziario dell’età evolutiva, peritale, criminalistico ed ecclesiastico.

Dagli studi e dalle successive esperienze lavorative ho compreso che la Grafologia, per l’unicità ed irripetibilità della scrittura di ciascun individuo, è anche un valido mezzo di ascolto dello scrivente ed il grafologo un efficace strumento per comprendere e, perché no, a volte e se di ciò richiesto, dischiudere quelle tristi e buie finestre che spesso ottenebrano l’essere uomo. Così, senza presunzione di diagnosi rigorosamente scientifiche, la scrittura diviene fonte copiosa di utili e non altrimenti desumibili informazioni sullo scrivente. Quindi specialistica in Grafologia Pastorale che offre professionalità in temi particolari: cause di beatificazione poiché aiuta a comprendere i tratti della personalità dei santi (o candidati santi) della Chiesa, e con le dovute cautele, comprendere ad esempio, se un soggetto ha sofferto di qualche patologia (lieve, moderata, severa) e se davvero ha avuto esperienza di fenomeni mistici reali. Ancora, fare luce sulla vocazione di ognuno, contribuendo a svelare le caratteristiche del proprio percorso di fede, sia per i fedeli laici che per coloro che abbracciano un cammino vocazionale (religiosi e religiose, sacerdozio) offrendo la possibilità di fare valutazioni preziose sul cammino spirituale della persona e soprattutto aiuta a crescere nella spiritualità prendendo coscienza del proprio stile psicologico, per rapportarsi a Dio come Persona e non come proiezione.

Ho completato la mia figura con lo studio della Ri – Educazione del Gesto Grafico, in virtù del fatto che il Grafologo è l’unico vero rieducatore, non è un perito calligrafo o un Grafico Tecnico, studia la scrittura in quanto funzione cerebrale e corticale, ne studia la neurofisiologia nei 4 movimenti di flessione e abduzione, estensione e adduzione; proprio perché la  Scrittura è il primo ed il più importante, in assoluto, TEST PROIETTIVO dell’essere umano, infatti a livello sostanziale è il precipitato esistenziale materializzato di ogni soggetto scrivente depositato sul foglio (campo scrivente) dalla mano (mezzo); a livello scientifico è movimento che discende dal cervello, è dinamismo e non staticità. La scrittura costituisce un aspetto fondamentale dell’attività espressiva dell’uomo, impegnando la mano, le dita e l’intera partecipazione della persona, che ne inserisce le proprie energie, consce e inconsce. Tra queste forze che conducono al gesto grafico, trovasi l’intelligenza che formula il pensiero, la volontà della decisione per l’atto esecutivo, il sistema neuromuscolare e l’individualizzazione del segno grafico.

Mi sono chiesta perchè La Scienza Umana della Grafologia che rientra nell’alveo delle Neuroscienze, e che fino al 2005 ne esisteva il corso di laurea in Tecniche Grafologiche presso l’Università di Urbino, sia stata abolita? Perchè non è mai stato istituito l’Ordine Professionale dei Grafologi, anche se la disciplina è regolata a livello generale  dalla legge n. 4 del 2013.

La formazione grafologica si acquisisce in presenza in scuola triennale dove gli studi sono divisi in tre anni fondamentali legati e interdipendenti tra loro, la scuola si svolge in presenza, e seguono le varie specialistiche biennali.

Ho compreso quanto sia importante la figura del grafologo nei vari ambiti della vita, di formazione e crescita: Analisi di personalità, Consulenza di coppia e familiare, Orientamento di studi e professionale, Consulenza peritale e criminalistica, Grafologia aziendale, Ambito Sportivo, Grafologia e Arte, Grafologia Pastorale, Prevenzione Bullismo (bullo e bullizzato), aggressività e violenza; prevenzione suicidio; ricerca scientifica, servizi segreti, penitenziari (adulti e minori), case famiglia, perizie giudiziarie e criminalistiche.

Ancora la Grafologia nella scuola e nell’età evolutiva con accanto la Ri – Educazione del gesto grafico, la sua applicazione nella Scuola di ogni ordine e grado diventa strumento utile per tutti: insegnanti, studenti e famiglie. Permette di ricavare un quadro non solo  delle caratteristiche fisico-psichico-intellettive peculiari di ciascun soggetto scrivente al pari di un test proiettivo, proprio perché la scrittura è il Test Proiettivo più perfetto per eccellenza (la modalità che lo scrivente ha di interagire con gli altri, la sua apertura ai rapporti umani, la sua abilità comunicativa e il livello di empatia) ma anche la presenza di qualche sindrome morbosa di tipo fisiologico o di tipo psicologico, che si riflette nella produzione della grafia, e la possibilità di rilevare in scritture apparentemente “normali”, la presenza di tutte quelle anomalie che danno il loro primo segnale nella scrittura (problemi fisici e/o psicologici dello scrivente, patologie diagnosticabili soltanto da un medico competente, e poi situazioni inerenti ai BES, DSA, GIFTED; DISPRASSIA e COMORBILITÀ; Ewald Bohm nel suo “Manuale di Psicodiagnostica di Rorschach” – 1969 – ha affermato che il test dovrebbe essere combinato con la grafologia perché  rivela molto spesso ciò che il test di Rorschach passa sotto silenzio…) io stessa ho creato un PCTO di 35 ore che ho svolto presso il Liceo classico “Bernardino Telesio” di Cosenza nel 2021 con ottimi risultati da parte degli studenti. Ed ancora un progetto svolto grazie all’Associazione Base campi in Catanzaro con gli studenti dell’Istituto Agrario ed Istituto Biologico.

Dovunque c’è essere umano c’è scrittura, disegno, scarabocchio e quindi Grafologia.

Nel mondo la Grafologia è utilizzata al 90% in tutti gli ambiti della vita, in Italia al 9/10% solo in ambito giudiziario. La grafologia non nasce per dire il vero o il falso di un documento e stabilirne la paternità, qui trattasi di specialistica che nasce tra il 1894 e 1906 in occasione del Caso Dreyfus, con lo studio della scrittura in modalità sistemica. la Grafologia pura nasce a servizio dell’essere umano, il gesto grafico che nasce e muore con noi. Chi scrive, scarabocchia e disegna, firma la propria confessione. La grafologia, come analisi del segno grafico di un individuo al fine di conoscerne la personalità, ottiene, dalla seconda metà del secolo scorso ad oggi, un notevole consenso nell’ambito della selezione del personale, in particolare da parte delle compagnie di assicurazione statunitensi (Ben-Shakhar, Barr Science, The use of graphology, 2012, 86 – 87). Alla fine degli anni ‘80 negli USA viene dichiarata la non legittimità dell’utilizzo del poligrafo – la controversa macchina della verità – nella valutazione occupazionale (Employee Polygraph Protection Act, 1988) e questo porta un involontario contributo alla grafologia che si propone come una valida sostituta dello stesso poligrafo. Una ricerca del ’91 condotta da Bruchon, Sweitzer e Ferrieux dimostra come in Europa sia la Francia il Paese in cui è maggiore la diffusione di questo strumento: è il più utilizzato dopo l’intervista, in una percentuale che arriva al 52% dei selezionatori (Psychological Reports, 2009, 105, 3, 1255-1268). Nella stessa ricerca Israele raggiunge il 16%. Rispetto al resto dei paesi dove sono stati condotti studi sull’uso della pratica in questione, l’Italia pare, ancora, essere piuttosto “fredda” circa il valore della grafologia, sebbene qualche società ne dichiari l’utilizzo. Proprio l’Italia che vanta i Padri della Grafologia.

Cesare Lombroso prima di diventare padre della criminologia studiò Grafologia nell’ambito della fisiognomica, e così Ottolenghi – padre della polizia scientifica – grazie allo studio della grafologia, diede vita al metodo “segnaletico-descrittivo” ancora oggi in uso della polizia e dei Ros dei Carabinieri. E così è stato per la scoperta della Disgrafia e l’ideazione delle Scale di Conoscenza della Disgrafia, tutto grazie a dei Grafologi.

Per ora mi fermo qui, c’è molto da conoscere, come si studia, come si esercita, l’importanza della presenza del grafologo nella vita delle persone anche se oggi si scrive poco e male. Nel mio prossimo articolo scriverò della Specialistica in Grafopatologia Forense e medico-sistemica, ed inoltre della mia ricerca scientifica  – Gli Indici Grafologici dell’Invecchiamento Cerebrale” – davvero importante da applicare concretamente, attraverso l’esame grafologico, come prevenzione delle patologie neurologiche degenerative.

 

1.LTorbidoni – L.Zanin – Grafologia, Testo teorico-pratico, Ed. La Scuola 2001 – Istituto Grafologico “G. Moretti”.