Dimissioni Santanchè? 10 ipotesi di nomi per il Ministero del Turismo
Negli ultimi giorni, alcune ipotesi di stampa hanno riacceso l’attenzione su una possibile uscita di Daniela Santanchè dalla guida del Ministero del Turismo. Al momento non ci sono conferme ufficiali, ma il tema di un eventuale cambio al vertice del dicastero torna a circolare, anche alla luce delle evoluzioni in corso nel settore e del confronto tra le diverse visioni di sviluppo del comparto.
Il dibattito, quindi, si allarga oltre le persone e chiama in causa il profilo ideale per guidare un settore chiave, che vale oltre il 13% del PIL nazionale, genera milioni di posti di lavoro e rappresenta l’immagine dell’Italia nel mondo.
Serve una figura con competenza reale, visione internazionale, capacità di innovare. Forse non politici di professione, ma esperti autorevoli, con un know-how consolidato, capaci di leggere il presente e progettare il futuro, affrontando sfide decisive: sostenibilità, promozione, digitalizzazione, governance, competitività globale.
Come redazione, abbiamo immaginato 10 ipotesi di nomi che, per autorevolezza, esperienza e visione, potrebbero rappresentare una valida guida per il Ministero del Turismo nei prossimi anni. Nessuna candidatura, ma uno spunto per alimentare un confronto costruttivo sul futuro del settore.
1. Magda Antonioli
Economista del turismo, docente alla Bocconi, vicepresidente ETC
Accademica di riferimento nel panorama europeo, promuove un turismo competitivo, sostenibile e guidato dai dati. Ha formato generazioni di professionisti ed è attiva nei tavoli europei. È stata tra le prime in Italia a integrare le dinamiche economiche del turismo con le politiche pubbliche. La sua visione strategica coniuga ricerca, sostenibilità e crescita economica. Con il suo approccio scientifico e istituzionale, rappresenterebbe una guida stabile e lungimirante per il Ministero del Turismo.
2. Luca Patanè
Leader nel business travel e nel turismo organizzato, ha trasformato Uvet in uno dei gruppi più rilevanti del settore. Conosce mercato, distribuzione e mobilità turistica. Ha investito in innovazione, formazione e integrazione di filiera. È stato anche presidente di Confturismo-Confcommercio. Il suo profilo imprenditoriale porterebbe concretezza, visione industriale e capacità di rappresentare il comparto privato all’interno di un’agenda istituzionale.
3. Roberta Garibaldi
Autrice del Rapporto nazionale sul turismo enogastronomico, è tra le voci più autorevoli in ambito accademico e istituzionale. Collabora con Regioni, enti e imprese per valorizzare il legame tra cibo, identità e territori. Ha già ricoperto ruoli istituzionali nel settore, tra cui la direzione dell’ENIT durante il governo Draghi. Il suo contributo si basa su una profonda conoscenza del comportamento del viaggiatore e delle leve strategiche per il rilancio delle destinazioni italiane attraverso l’esperienza autentica.
4. Massimiliano Monetti
Presidente di Confcooperative Cultura Turismo e Sport, esperto di sviluppo locale e cooperative di comunità
Alla guida delle cooperative culturali e turistiche di Confcooperative, promuove un modello di turismo inclusivo, sociale e sostenibile. Lavora da anni su progetti legati ai borghi, al turismo lento e alle filiere locali. La sua visione si fonda su territori vivi, abitati e protagonisti del cambiamento. Ha contribuito a definire strategie per lo sviluppo turistico delle aree interne. Il suo approccio mette al centro le comunità e le economie locali come pilastro per un turismo etico e duraturo.
5. Alessandra Priante
Figura istituzionale con forte profilo internazionale, ha guidato la regione Europa dell’UNWTO prima di essere nominata presidente di ENIT. Diplomazia culturale, governance multilivello e promozione dell’Italia all’estero sono i suoi principali punti di forza. Ha esperienza in ambito ministeriale e multilaterale. Conosce la macchina pubblica e il valore della diplomazia economica. Il suo background la rende una candidata con le competenze per collegare Italia e mondo con autorevolezza.
6. Edoardo Colombo
Già consigliere alla Presidenza del Consiglio, promuove da anni la transizione digitale del settore turistico. È presidente di Turismi.ai e attivo nell’ecosistema delle startup travel tech. Ha lavorato con istituzioni, imprese e territori per favorire l’adozione di soluzioni intelligenti e inclusive. Il suo profilo unisce visione tecnologica e conoscenza delle istituzioni. È convinto che l’Italia debba guidare la transizione digitale nel turismo europeo e globale, partendo da formazione, dati e interoperabilità.
7. Ruben Santopietro
Uno dei leader in più rapida ascesa nel turismo italiano. Ha fondato Visit Italy, il principale canale di promozione indipendente dell’Italia nel mondo. Con la sua squadra, supporta destinazioni nella propria promozione e posizionamento internazionale: da Genova a Courmayeur, da Arezzo a Ragusa, dalla Sardegna a oltre 50 piccoli comuni italiani. Il suo approccio integra storytelling, sostenibilità e strategia digitale. Rappresenterebbe un cambio generazionale e di paradigma.
8. Francesca Benati
Già CEO di Amadeus Italia e Southern Europe, ha guidato la trasformazione digitale in una delle aziende leader nel mondo del travel. Conosce a fondo le dinamiche tra domanda e offerta turistica, ha gestito grandi team internazionali e progetti complessi in ambito tech. Oggi è attiva come consulente strategica e membro di board in aziende del settore. Porterebbe al Ministero del Turismo una visione operativa e orientata alla competitività, con attenzione a dati, tecnologia e integrazione dei servizi.
9. Josep Ejarque
Destination Manager e consulente di marketing turistico strategico
Tra i massimi esperti di destination management in Europa, ha guidato strategie di posizionamento per numerose destinazioni italiane. Oggi è Destination Manager di Amalfi, dove applica modelli avanzati di gestione turistica. Il suo approccio integra governance, digitale e identità di marca territoriale. Promuove una visione manageriale del turismo pubblico, basata su dati, brand positioning e performance. È tra i promotori della trasformazione professionale del settore attraverso la formazione e l’adozione di modelli internazionali.
10. Antonio Barreca
Esperto di turismo e lobbying istituzionale, è alla guida di Federturismo Confindustria dal 2011. Coordina le relazioni tra pubblico e privato, rappresentando le imprese italiane in Europa e promuovendo politiche strategiche per il settore. Conosce a fondo il sistema Italia e l’architettura turistica europea. Ha un profilo tecnico ma capace di dialogare con le istituzioni. La sua esperienza internazionale e il ruolo centrale nel confronto tra industria turistica e governo lo rendono un potenziale ministro in grado di garantire solidità e visione a lungo termine.
Ministero del Turismo: dalla politica all’esperienza sul campo
In uno scenario in continua evoluzione, la discussione su chi dovrebbe guidare il Ministero del Turismo si intreccia con le sfide che il comparto dovrà affrontare nei prossimi anni. Digitalizzazione, sostenibilità, promozione internazionale, accessibilità e qualità dell’offerta sono solo alcune delle priorità sul tavolo. Quale che sia l’indirizzo politico futuro, resta centrale la necessità di affidare il coordinamento del settore a figure capaci di interpretarne la complessità, valorizzandone potenzialità e diversità con una visione strategica di lungo periodo.