I cotton fioc riportano un’avvertenza esplicita: non inserire nel canale uditivo
I bastoncini imbottiti sono stati a lungo commercializzati come prodotto per la casa, reclamizzati per le loro diverse applicazioni: cosmesi, attività artistiche e manuali, la pulizia della casa e la cura dei bambini. Da anni le confezioni dei cotton fioc riportano un’avvertenza esplicita: non inserire nel canale uditivo. Ma tutti sanno che molte persone, se non la maggior parte, ignorano l’avvertenza. “Arrivano di continuo persone con problemi causati dai cotton fioc”, ha detto Dennis Fitzgerald, un otorinolaringoiatra di Washington. “Qualsiasi specialista al mondo vi dirà che succede in continuazione. Le persone ci dicono che li usano solo per truccarsi, ma noi sappiamo cos’altro ci fanno, li infilano nelle orecchie”.
I cotton fioc non sono mai stati venduti per essere usati all’interno delle orecchie, ma ci sono voluti all’incirca 50 anni per far sì che le case produttrici lo sconsigliassero in modo esplicito. Questo piccolo e versatile oggetto per la casa fu inventato da Leo Gerstenzang, che pensò di avvolgere del cotone attorno ad un bastoncino dopo aver visto sua moglie pulire loro figlio. Negli anni seguenti si passò dal legno alla carta, i cotton fioc iniziarono ad essere pubblicizzati per tutta una serie di usi domestici. Continuava però a mancare qualsiasi tipo di avvertenza. Le prime confezioni che sconsigliavano di inserirli nelle orecchie iniziarono a comparire negli anni Settanta. Oggi, le avvertenze sono più esplicite.
Un articolo del Washington Post del 1990 sosteneva che dire alle persone di “utilizzare i bastoncini solo nel padiglione auricolare esterno evitando le cavità uditive” sia come chiedere ai fumatori di tenere una sigaretta in bocca senza accenderla. Il vero motivo per cui continuiamo a usare i cotton fioc per le nostre orecchie è semplice: è una sensazione fantastica. Le nostre orecchie sono disseminate di terminazioni nervose che inviano segnali alle altri parti del nostro corpo. Solleticarne le parti interne stimola un senso di piacere viscerale. L’utilizzo dei cotton fioc innesca quello che i dermatologi definiscono il “ciclo prurito-grattamento”, una forma minore di dipendenza che si auto-alimenta. Più usiamo i cotton fioc, più prurito avvertiamo alle orecchie; e più prurito avvertiamo alle orecchie, più li usiamo.
“Le persone sono state indotte a pensare che pulirsi le orecchie sia normale. Credono che il cerume sia sporco, disgustoso e superfluo”, ha detto Fitzgerald. “Ma non è vero affatto”. Fitzgerald paragona il cerume alle lacrime, che aiutano a lubrificare gli occhi e proteggere le pupille. Il cerume agisce in maniera simile nel canale uditivo, dove la pelle è più sottile e fragile, e altamente suscettibile alle infezioni.
“Il nostro corpo produce il cerume per proteggere il canale uditivo” ha detto Fitzgerald. “Eliminiamo qualcosa che invece dovrebbe esserci. Il cerume viene portato via in modo naturale”. Anche se dovessimo pulirci le orecchie, usare i cotton fioc rimarrebbe comunque una pessima idea. La forma, dimensione e composizione dei bastoncini di cotone fa sì che il cerume venga spinto all’interno, verso il timpano, invece che all’esterno. “Spingere il cerume all’interno, come fanno i cotton fioc, può provocare la perdita dell’udito” dice Fitzgerald. “Possono essere inseriti troppo in profondità e lesionare il timpano, o danneggiare le ossa dell’orecchio medio. E succede più spesso di quanto crediate”.
Uno studio del 2011 condotto dal Herny Ford Hospital, ha scoperto un’associazione diretta tra l’utilizzo dei cotton fioc all’interno delle orecchie e lesioni del timpano, rilevando come “la metà dei pazienti in cliniche di otorinolaringoiatria hanno ammesso, indipendentemente dal motivo per cui si trovavano in clinica, di utilizzare i cotton fioc per la pulizia delle orecchie”. Fitzgerald ha detto che le avvertenze non funzionano. “Non avete idea quante volte abbia detto alle persone di non inserirli nelle orecchie e mi sia sentito dire che non lo sapevano”.