4 Maggio 2024
Welness

Sindrome da Edificio Malato: sintomi e cause

L’Organizzazione Globale della Sanità ha identificato ormai da decenni la Sindrome da Edificio Malato o Sick Building Syndrome (SBS) come associata a problemi allergici e respiratori che colpiscono coloro che vivono o svolgono attività in strutture insalubri, e in particolare scarsamente aerate.

Sindrome da Edificio Malato: i sintomi

La Sindrome da Edificio Malato (SBS) è una condizione che si evidenzia quando gli occupanti di una struttura, quali uffici, istituti scolastici o altri spazi chiusi, manifestano una serie di sintomi legati alla permanenza in quel determinato luogo.

Le persone generalmente accusano sintomi associati a disagi acuti, quali mal di testa, irritazione agli occhi, al naso o alla gola, tosse secca, pelle secca o pruriginosa, vertigini e nausea, difficoltà di concentrazione, stanchezza e sensibilità agli odori.

I sintomi della SBS si presentano frequentemente dopo brevi periodi di permanenza in ambienti “contaminati” e tendono a migliorare una volta che la persona si allontana dall’edificio malsano.

Le cause della Sindrome da Edificio Malato

La Sindrome da Edificio Malato (SBS) è un fenomeno che coinvolge principalmente strutture quali uffici, scuole, ospedali, case di cura per anziani e spazi open space, in cui le persone trascorrono periodi prolungati.

Benché le cause esatte della SBS non siano ancora completamente comprese, vari fattori sembrano contribuire al suo sviluppo. Tra di essi, la scarsa circolazione dell’aria, la manutenzione inefficace degli impianti di climatizzazione, la presenza di polveri, fumi o composti organici volatili nell’aria interna, odori sgradevoli, la presenza di muffe sulle pareti e un’elevata concentrazione di anidride carbonica sono stati individuati come possibili scatenanti. Problemi di pulizia e manutenzione inadeguata possono ulteriormente aggravare la situazione. Per contrastare la SBS, è essenziale affrontare e correggere questi fattori, migliorando la qualità dell’aria e creando ambienti più sani e sicuri.

In generale, gli agenti inquinanti dell’aria interna rientrano in due categorie:

  • Chimici: presenti nei prodotti utilizzati per la pulizia di abitazioni e uffici, nei tessuti sintetici dei mobili, nei tappeti e negli isolamenti.
  • Naturali: che possono includere pollini, peli (le scaglie microscopiche che cadono dagli animali), acari della polvere e muffe.

Perché il Raffrescamento Evaporativo può essere una soluzione efficiente?

Il Raffrescamento Evaporativo, o raffrescamento adiabatico, può dimostrarsi particolarmente utile nell’ambito della Sindrome da Edificio Malato (SBS) per diverse ragioni.

Innanzitutto, il Raffrescamento Evaporativo promuove una ventilazione efficace, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria all’interno delle strutture. L’aria fresca introdotta durante il processo di evaporazione può ridurre la concentrazione di inquinanti interni, tra cui polveri, fumi e composti organici volatili (COV), spesso associati ai sintomi della SBS.

In aggiunta, il raffrescamento evaporativo può mantenere un livello ottimale di umidità nell’ambiente, contrastando la presenza di muffe sulle pareti e migliorando il comfort respiratorio degli occupanti. Dal momento che la SBS è spesso legata a impianti di condizionamento carenti, l’approccio evaporativo, basato sull’uso di acqua e ventilazione naturale, può essere considerato una soluzione sostenibile e meno soggetta a problemi di manutenzione.

Insomma, il raffrescamento evaporativo può contribuire a creare un ambiente interno più salubre, mitigando gli elementi scatenanti della SBS e promuovendo il benessere degli occupanti delle strutture.