Con la salita al trono di Carlo III inizia il royal rebranding
Dopo la morte della Regina Elisabetta II e la conseguente salita al trono di Carlo III, nel Regno Unito parte il “royal rebranding”, che riguarda i cambiamenti dell’iconografia legata alla monarca su francobolli, monete e la sua menzione in preghiere e inno nazionale.
La modifica più immediata riguarda il testo dell’inno nazionale: da “God Save Our Gracious Queen” a “God Save Our Gracious King”, anche se potrebbe volerci un po’ di tempo prima che il grande pubblico canti con naturalezza la nuova versione. L’inno è in uso dal 1745, quando una prima versione diceva: “Dio salvi il grande Giorgio, il nostro re, lunga vita al nostro nobile re, Dio salvi il re”.
Dalle bandiere che sventolano fuori dalle stazioni di Polizia in tutto il Regno Unito, allo stendardo impiegato sulle navi militari quando un generale è a bordo, sarà necessario sostituire migliaia di bandiere decorate con le iniziali EIIR (Elisabetta II Regina, con l’uso latino di numeri e del titolo). È possibile che anche lo stendardo reale (bandiera che sventola ovunque risieda il monarca) possa cambiare.
Cambiano anche le monete. Ci sono 4,5 miliardi di banconote in sterline in circolazione con sopra il volto della regina, per un valore complessivo di 80 miliardi di sterline. La loro sostituzione con il ritratto del nuovo monarca richiederà almeno un biennio.
Quando la regina salì al trono nel 1952, il monarca non era presente sulle banconote. La situazione cambiò nel 1960, quando il volto di Elisabetta II iniziò ad apparire sulle monete. La testa della regina compare anche su alcune banconote da 20 dollari in Canada, su monete in Nuova Zelanda e su tutte le monete e banconote emesse dalla banca centrale dei Caraibi orientali, così come in altre parti del Commonwealth.
La regina era anche “difensore della fede e il governatore supremo” della Chiesa d’Inghilterra, e ci sono preghiere per lei nel Book of Common Prayer, che risale al 1662. Si chiede a Dio di “riempirla con la grazia del tuo Santo Spirito, perché sempre inclini alla tua volontà e cammini per la tua via”. I testi delle preghiere dovrebbero essere modificati per il nuovo monarca.
I Royal Warrant, i mandati reali conferiti dal XV secolo a coloro che forniscono beni o servizi alla Corte, sono un altro aspetto che sarà interessato da cambiamenti: dalla compagnia di amari Angostura a Trinidad e Tobago al maniscalco del Sussex Zack Treliving, attualmente sono 600 le aziende che riforniscono la Royal Family con mandato reale e dopo la morte della Regina rischiano di perdere il loro status, a meno che non venga loro concesso un nuovo mandato dal suo successore o da un altro membro della famiglia reale.
Improbabile che le cassette postali della Royal Mail con la sigla reale della regina Elisabetta, ER, vengano rimosse. Alcune con le iniziali GR di re Giorgio VI rimangono in uso ancora oggi, 70 anni dopo. L’ufficio postale cambierà i francobolli, utilizzando un’immagine del profilo del nuovo monarca.