Cos’è la SCIA di Inizio Lavori
Se state pensando di effettuare qualche lavoro commissionandolo ad un professionista esperto del settore, dovete prima venire a conoscenza non solo di alcuni termini, ma anche dei permessi necessari affinché ciò sia possibile. Tra questi rientra sicuramente la SCIA edilizia. Cos’è?
L’acronimo SCIA significa semplicemente Segnalazione Certificata di Inizio Attività. È un titolo edilizio da presentare al proprio comune di pertinenza nel momento in cui decidiamo di far partire alcune tipologie di interventi in campo edilizio. Introdotta in normativa alla legge 122 del 2010, vede in realtà la sostituzione del titolo precedente DIA, ovvero Denuncia di Inizio Attività. Pertanto, prima ancora di rivolgersi ad una ditta edilizia bisogna comprendere a fondo cosa sia, quali siano i vari step e soprattutto conoscere gli interventi soggetti alla SCIA. Scopriamo insieme tutti i dettagli in questa breve ma interessante guida
SCIA edilizia: cos’è e per quali lavori bisogna presentarla
Come dicevano quindi sino a poco fa, la SCIA è l’acronimo di Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Le varie attività pertinenti ad essa sono tutte quelle che non rientrano né con il regime di edilizia libera, né con il Pdc ovvero Permesso di Costruire. Nello specifico si parla di SCIA di interventi edili quali restauro o risanamento conservativo di parti strutturali di un edificio, ristrutturazione edilizia, lavori che non incidono sulle volumetrie o su parametri urbanistici e che non alterano la sagoma degli edifici vincolati. Per portare qualche esempio pratico, possiamo riportarne qualcuno che necessita la SCIA e troviamo: sostituzione o costruzione ex novo di tetti e solai, costruzione di scale sia interne che interne, costruzione di balconi e terrazze ed infine apertura o chiusura di porte e finestre su parti strutturali interne ed esterne all’edificio stesso.
SCIA edilizia: come presentarla
La SCIA edilizia deve essere presentata presso lo Sportello Unico Edilizia solo ed esclusivamente dal proprietario dell’immobile, allegando ad essa il progetto redatto dal professionista, la dichiarazione sostitutiva eventuali di certificazioni, dichiarazione di conformità secondo i requisiti di legge, pagamento dei bollettini ed asseverazioni dei tecnici abilitati. La SCIA ha un costo che può variare da una serie di fattori, tra cui imposte e compenso richiesto dal professionista. In genere i prezzi variano da un minimo di 250 sino ad arrivare ai 1000 euro (puoi trovare un esempio e richiedere la consulenza sul sito del Geometra Antonio Massari SCIA ROMA). Attenzione anche a non far diventare la SCIA Sanatoria o Tardiva. Quest’ultima infatti prevede una sanzione di 516 euro per averla presentata in corso d’opera, mentre la prima è decisamente più esosa: si tratta di quella presentata a fine lavori e la sanzione può andare da un minimo di 516 fino ad un massimo di 5.164 euro.
SCIA edilizia: quando inizia e quanto dura
L’inizio dei lavori può partire subito dopo l’avvenuta consegna della SCIA, tuttavia si consiglia sempre di aspettare un minimo di 30 giorni, poiché è questo il tempo che l’Ufficio Tecnico comunale prende per verificare e analizzare la documentazione fornita. Poiché nei casi più gravi può esserci la sospensione dei lavori, attendere il via dall’Ufficio risulterà decisamente più consono. Se dopo i 30 giorni non vi sarà alcun avviso, negativo o positivo che sia, si applica il Silenzio Assenso, difatti l’atto assumerà piena efficacia.
Per quanto riguarda i termini di durata dei lavori invece, non troviamo voci ufficiali riportanti una data specifica. Tuttavia si va ad applicare quelli riportati nel precedente titolo, ovvero la DIA. In questo caso l’adempimento dei lavori ed eventuali collaudi dovranno essere effettuati entro e non oltre i 3 anni di inizio.