Dal mito fantasioso del Drago alla magia del Natale: Pendino incanta Francavilla Angitola
Dal mito fantasioso del Drago, alla magia e al fascino, la suggestione e l’incanto, per raccontare Pendino, il borgo medievale caro ad ogni Francavillese che, con i suoi antichi ruderi, illuminati a giorno, ha ospitato la rappresentazione del Natale che mancava da alcuni anni ed alla quale l’intera popolazione si sente, da sempre, particolarmente affezionata.
Tutto è stato meravigliosamente perfetto con i tanti figuranti a riprodurre fedelmente gli antichi mestieri e nel ricreare le atmosfere, piene di stupore, di quel tempo. Lungo un tragitto allestito scenograficamente secondo la descrizione della vasta letteratura ed i racconti della tradizione che amano rappresentare la nascita di un Bambino in una grotta e su una mangiatoia dopo che invano, la madre Maria ed un falegname di nome Giuseppe, uniti da una superiore volontà divina, e coscienti dell’alto compito da portare a termine, si adoperano per cercare un posto dove riposare le membra e consentire alla Prescelta di portare alla luce Colui che avrebbe redento il mondo, così come aveva predicato il profeta Giovanni e documentato nelle Scritture.
“O voi del Cerchio Bianco, un posto avete per me e per Giuseppe”… Siamo dentro la Storia così come l’abbiamo appresa sui libri e dalle narrazioni dei nostri avi. E quella storia, sul far della sera, è andata in scena a Francavilla di fronte ad un pubblico numeroso ed attento, ripagato dalle tante emozioni vissute di fronte ad uno scenario impeccabile che ci ha riportato indietro nel tempo, a più di 2000 anni.
I complimenti verso chi si è prodigato per creare gli ambienti ideali non si sono fatti attendere da quanti hanno vissuto con intensità e partecipazione i momenti significativi della rappresentazione natalizia, organizzata dalla Pro Loco, in collaborazione con il Centro di cultura e tradizioni popolari, l’associazione Giovani, la fondazione Le Torri e dall’amministrazione comunale.
Un’atmosfera davvero unica, ricreata con i classici costumi d’epoca, indossati da tutti i figuranti, e lungo un percorso ben studiato all’interno degli antichi ruderi del vecchio borgo, illuminato maggiormente da grossi ciocchi di legna che, con la loro fiamma, rendevano ancora più suggestivo il percorso in cui si muovevano. Le dolci nenie della zampogna e della ciaramella esaltavano ogni momento della rappresentazione cui non potevano mancare il bue e l’asinello appositamente portati nel luogo della natalità dove, in un gelido capanno, San Giuseppe, Maria e il Bambinello avevano trovato rifugio dopo aver avuto negata, secondo narrazione, una qualsivoglia ospitalità.
Così si fondono nella rappresentazione mistero e fede, credenza e rito, con i Re Magi, guidati dalla profezia, portarsi, insieme ai tanti pastori, sul luogo dove conduceva la stella, a venerare il Redentore e, per chi crede, il Cristo Luce del mondo. Così è stato!
Alla fine tutti insieme, stanchi ma felici e soddisfatti, hanno degustato davanti al fuoco un buon bicchiere di vino con zeppole, formaggio, capocollo e tanti altri prodotti tipici del luogo.
Ad onorarci della sua presenza, oltre a numerosi visitatori ed amici richiamati dalla curiosità di assistere all’evento, un ospite speciale: una signora che nella rinomata cittadina di Zungri, con l’Associazione Asfalantea, è pietra miliare nel portare avanti le tradizioni e la buona cucina, la signora Franca Crudo, che nell’occasione della sua visita ha avuto modo di constatare quanto fosse popolare a Francavilla e quanto affetto le è stato riservato dalla nostra gente che apprezza quello che fa.
Grazie, Franca, per la presenza e per aver voluto visitare l’albero di Natale, facendo tanti complimenti per il lavoro fatto. E grazie a tutti coloro che hanno contribuito a rendere la serata “veramente eccezionale”.
