I misteri della matematica: Alla ricerca del codice nascosto dietro numeri e simboli
Ci so
no libri che arrivano per caso e altri che arrivano come un dono autentico. I Misteri della Matematica: Alla ricerca del codice nascosto dietro numeri e simboli, del professore Vincenzo Vespri, appartiene senza esitazione alla seconda categoria, non solo per la qualità del testo, ma per ciò che rappresenta un gesto di stima profonda.
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Vincenzo Vespri è professore di Matematica all’Università di Firenze,
autore di oltre centocinquanta
pubblicazioni scientifiche dedicate allo studio dell’esistenza e della regolarità delle soluzioni di equazioni non lineari derivate dalla fisica matematica e all’applicazione dell’analisi funzionale. È anche consigliere del Ministero dell’Istruzione e del Merito per il potenziamento delle discipline STEM. Un profilo accademico di primo piano, che in questo libro sceglie però di esporsi in modo diverso, più libero, più narrativo, sorprendentemente umano.
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Fin dalla copertina, Vespri pone una domanda radicale: per la scienza moderna i numeri sono simboli convenzionali, strumenti per misurare quantità.
Ma è sempre stato così? Qual era il senso dei numeri per i nostri antenati? Perché per i primi scienziati-maghi era naturale attribuire loro una carica evocativa? Perché con la smorfia napoletana si collegano i sogni ai numeri da giocare al lotto? E cosa è sopravvissuto, fino a noi, di quell’antico incantesimo del calcolo?
Sono interrogativi potenti, che attraversano l’intero volume e che Vespri affronta con una consapevolezza rara: raccontare i misteri dei numeri significa muoversi su un terreno fragile, dove il rischio è quello di scivolare nell’esoterismo ingenuo o, al contrario, di liquidare millenni di storia umana come superstizione. Il libro evita entrambe le derive. Con rigore scientifico e sensibilità storica, l’autore indaga i legami tra numerologia, alchimia, cabala, magia rinascimentale, fino a lambire la Rivoluzione scientifica, la Riforma e l’emergere delle prime “macchine pensanti”.
All’interno del libro, Vespri non si limita a tracciare la storia dei numeri o delle formule matematiche. Attraverso le pagine, emerge un vero e proprio viaggio nell’esoterismo e nella magia, dove la matematica diventa linguaggio universale e strumento di conoscenza simbolica.
La numerologia, la cabala, l’alchimia, le pratiche magiche del Rinascimento non vengono presentate come superstizioni, ma come tentativi rigorosi, seppur simbolici, di comprendere e manipolare l’ordine nascosto della realtà. L’alchimia, in particolare, diventa metafora del passaggio dal caos alla forma, dall’intuizione all’esperimento, anticipando i metodi scientifici moderni. La magia e l’esoterismo, con la loro simbologia complessa, si rivelano così come precursori della mente analitica e sperimentale, mostrando che il confine tra mistero e scienza è spesso più sottile di quanto si creda.
In questa prospettiva, assumono un ruolo centrale anche i numeri sacri della tradizione biblica. Il 3, il 7, il 12, il 40 non indicano mai semplici quantità, ma diventano simboli: della perfezione, della prova, della totalità, del compimento. La Bibbia non usa i numeri per contare, ma per significare. Essi parlano dell’ordine divino, della struttura profonda del creato, di un senso che precede e supera la misura. La matematica diventa così una sorta di teologia in cifre: il numero non come oggetto freddo, ma come eco di Dio, come codice nascosto che unisce spirito e creazione. Un linguaggio universale che attraversa epoche e culture, e che mostra come l’intelligenza umana abbia sempre cercato di leggere il mondo non solo con gli occhi, ma con simboli capaci di tenere insieme ragione e trascendenza.
È questa stessa tensione, tra intuizione, simbolo e rigore, che oggi ritroviamo nelle Intelligenze Artificiali. Anche l’AI, come la matematica antica, lavora su pattern invisibili, decifra strutture nascoste, trasforma il caos dei dati in ordine e significato. Cambiano gli strumenti, ma non l’ambizione: comprendere l’invisibile. In questo senso, l’AI non è una rottura, ma l’ultimo capitolo di una lunga storia.
Vespri ci ricorda che la scienza non nasce mai dal vuoto: nasce dall’interrogativo, dal desiderio di dare senso a ciò che appare incomprensibile. È questa stessa tensione – tra intuizione, simbolo e rigore, che oggi ritroviamo nelle Intelligenze Artificiali, strumenti capaci di decodificare pattern invisibili, rivelare leggi nascoste e simulare processi creativi. Come i numeri degli antichi maghi evocavano mondi invisibili, così l’AI ci permette di esplorare dimensioni della realtà che fino a ieri rimanevano celate.
A rafforzare ulteriormente l’impianto teorico del volume è la prefazione del professore Rino Caputo, professore emerito di Letteratura italiana all’Università di Roma Tor Vergata e direttore della rivista internazionale ‘Dante’. Caputo chiarisce fin dalle prime righe la natura profonda del libro: questo è un libro di ricerca, e il suo autore è un ricercatore. Le pagine che seguono, scrive, sono il frutto di un autentico metodo scientifico, fondato su analisi e sintesi, ma anche su una raffinata ermeneutica delle parole e dei fatti, sempre ancorata all’evidenza storica.
Emblematico è l’esempio delle profezie legate al papato e ai singoli papi, che il professor Vespri interpreta non come manifestazioni di un destino arcano, ma come il risultato di una precisa forzatura politica medievale: il tentativo di sottrarre il conclave allo strapotere delle famiglie e della nobiltà romana. In questa prospettiva, la paura viene trasformata in ordine simbolico; il codice viene manipolato per dare senso al caos. Caputo individua qui una chiave di lettura quasi illuministica: la fiducia nella potenza del pensiero critico come strumento di liberazione. Ma il cuore del libro, come sottolinea lo stesso Caputo, è il suo impianto profondamente e integralmente umanistico. In ‘I Misteri della Matematica’ la conoscenza non è mai separata dall’essere umano nella sua totalità: corpo, mente e spirito sono connessi. La scommessa vinta di Vespri è quella di parlare dell’esoterico con metodo storico e scientifico, senza rinunciare alla complessità del tema. L’autore è convinto che esista un “Oltre”, ma invita a rivolgersi ad esso non con abbandono fideistico, bensì con la lucidità del sapiente e del saggio.
Ed è proprio la matematica, paradossalmente, a farsi strumento privilegiato di questo cammino: la scienza misteriosa e armonica di Pitagora, il passaggio dall’alchimia alla sperimentazione, l’astrazione dei dati che conduce a Galilei, Einstein, Turing, fino alle moderne teorie dell’universo. Un filo continuo che attraversa i secoli e che restituisce alla matematica il suo ruolo originario di linguaggio simbolico e rivelatore.
Non manca, infine, un dettaglio che racconta molto dell’uomo ‘Vespri’, oltre che dello studioso.
Aprendo il libro, un codice QR invita il lettore a un’esperienza inattesa: scansionandolo, compare l’autore in versione avatar, accompagnato dalle solenni note della colonna sonora de ‘Il Gladiatore’, mentre si racconta con ironia. È un momento quasi teatrale, che strappa un sorriso e rivela una qualità preziosa: la capacità di tenere insieme profondità e leggerezza, rigore e autoironia.
Forse è proprio questo l’incantesimo che sopravvive ai secoli.
I Misteri della Matematica ci ricorda che i numeri non parlano solo di ciò che misuriamo, ma anche di ciò che immaginiamo. La matematica è simbolo, armonia, rivelazione: un linguaggio che non descrive soltanto ciò che vediamo, ma anche ciò che sogniamo.
Ricevere questo libro in dono, accompagnato da una dedica di stima sincera, è stato un privilegio. Perché oltre al valore culturale dell’opera, resta il segno di un’amicizia fondata sul rispetto reciproco e sulla convinzione che il sapere, quando è autentico, è sempre un atto profondamente umano.
Dall’alchimia all’AI: il mistero della conoscenza resta, e la mente umana continua a decifrarlo.
Con stima
Giuseppe Fiamingo
