7 Ottobre 2025
Culture

Calabria, la sinistra dei Venerdì in piazza va ancora a sbattere

Il popolo sceglie la concretezza, non le piazze urlanti.

C’è poco da aggiungere: quello che è accaduto in Calabria è uno schiaffo sonoro, un verdetto limpido, inequivocabile, che non lascia spazio a interpretazioni.

Nel 2021 il centrodestra guidato da Roberto Occhiuto aveva già conquistato la fiducia del 54% dei calabresi.

Oggi, dopo anni di proclami, di cortei e di slogan vuoti, quella fiducia non solo resiste — cresce, si rafforza, si consolida.

La sinistra, trascinata da Elly Schlein e dalla sua idea di “campo larghissimo”, ha tentato l’ennesima scommessa: un candidato grillino, un’alleanza che va dal Pd alla “Casa Riformista” (ennesima reincarnazione renziana), passando per intellettuali come Donatella Di Cesare, capace persino di esprimere ammirazione per Barbara Balzerani, la terrorista di via Fani.

Un mosaico politico senza logica né identità, un minestrone ideologico in cui nessuno si riconosce e che nessuno, tantomeno gli italiani, capisce più.

Il risultato?

Un disastro.

Il centrodestra sfonda, e non di poco.

La Schlein raccoglie macerie, con oltre venti punti di distacco.

Una disfatta che si aggiunge alle sconfitte in Valle d’Aosta e nelle Marche.

Eppure, invece di fermarsi a riflettere, la sinistra di piazza continua a inseguire le sue ossessioni: scioperi del venerdì, bandiere arcobaleno, cortei “per la pace” che finiscono per giustificare la violenza, slogan estremisti, battaglie ideologiche lontane anni luce dai problemi reali della gente.

Ma davvero la Schlein e il suo partito credono che con questa miscela di estremismi, di ideologie radicali, di antisemitismo travestito da solidarietà, di femminismo da salotto e ambientalismo da passerella, si possa parlare al cuore di chi ogni giorno lavora, studia, cresce una famiglia e chiede sicurezza, lavoro, dignità e futuro?

La verità è semplice, persino dolorosa per chi ancora crede nel Pd:

la sinistra italiana ha perso contatto con la realtà.

Mentre si chiude nei cortei e nelle università, il popolo guarda altrove.

Guarda a chi sa decidere, a chi governa con responsabilità, a chi dà risposte e non solo parole: al centrodestra.

La Calabria ne è la prova vivente.

Un popolo fiero, stanco delle chiacchiere, che premia la serietà e la concretezza.

E mentre il Pd sbandiera ideologie importate e astratte, il centrodestra continua a costruire,a passo dopo passo, una Calabria che cresce, lavora, spera.

Per il bene del Paese e dello stesso Partito Democratico, è tempo di un atto di onestà:mandate a casa Elly Schlein (nata a Lugano, cittadina statunitense e svizzera, figlia dell’alta borghesia che del popolo italiano conosce solo le foto),

Landini, sindacalista senza più lavoratori,

e Conte, capo-popolo senza popolo.

Perché in una democrazia vera, il popolo sceglie nelle urne, non nelle piazze violente.

E il popolo, ancora una volta, ha scelto: ha scelto la concretezza del centrodestra, la serietà di chi costruisce, non di chi urla.