15 Ottobre 2025
Economia

Tublat dichiara guerra ai giganti: pronta a lanciare una CDN globale con difesa DDoS e WAF AI-driven. La rivoluzione “Made in Italy” che i colossi non si aspettavano

Protezione DDoS cloud-based, WAF potenziato da intelligenza artificiale, CDN cache globale, IPv6/IPv4 full support, 100% SLA, log avanzati GDPR/NIS2 compliant e copertura mondiale. Tublat si prepara a entrare in un’arena dove finora hanno dominato solo i big come Cloudflare e Akamai. La differenza? Prezzi accessibili, trasparenza e radici italiane

I giganti tremeranno: l’Italia entra nella partita grossa del web

Era ora. Nel mondo del web hosting e della sicurezza online, ci siamo abituati a un monopolio di fatto: poche multinazionali americane e cinesi che dettano legge, fissano i prezzi, e decidono chi può permettersi davvero una protezione degna di questo nome.

A sfidare questa dittatura tecnologica arriva Tublat.com, la digital company campana che negli ultimi mesi ha già fatto parlare di sé per i VPS e server gestiti più economici d’Europa. Ora però il colpo è ancora più grosso: una Content Delivery Network (CDN) globale, con tutte le funzioni premium che i competitor vendono a peso d’oro, ma con una filosofia diversa.

Una filosofia che si riassume in una frase: democratizzare i costi del digitale.

Caratteristiche da fuoriserie, ma senza il cartellino dorato

Mettiamo subito le carte sul tavolo. Tublat non arriva con un giocattolino sperimentale, ma con un arsenale da guerra, costruito per stare spalla a spalla con i leader mondiali.

Le feature annunciate parlano chiaro:

  • Cloud-based DDoS protection – difesa AI-driven a livello L3 e L4, capace di fermare attacchi volumetrici che farebbero tremare un’infrastruttura tradizionale.
  • Reverse Proxy + WAF intelligente (L7 AI-powered) – il livello applicativo protetto da algoritmi che distinguono traffico buono da quello marcio in tempo reale.
  • Supporto IPv6 e IPv4 – zero compromessi, compatibilità totale.
  • High availability con SLA al 100% – niente scuse, uptime garantito.
  • Stay Hidden from Attackers – tecnologia di mascheramento che nasconde la vera origine del server.
  • Page Shield e AI Traffic Filtering – per blindare ogni richiesta sospetta e filtrare i bot malevoli.
  • AI-Driven Rate Limiting e Smart Filtering – limiti e regole dinamiche basate su intelligenza artificiale.
  • Round-robin load balancing e backup – distribuzione del carico e failover automatico.
  • CDN cache globale con AI – contenuti serviti alla velocità della luce, ovunque nel mondo.
  • Supporto HTTPS e HTTP/3 – standard moderni, niente arretramenti.
  • GDPR compliant e Security NIS2 – perché la legge europea non è un optional.
  • Automated AI CAPTCHA e Cookie settings – sicurezza senza torturare gli utenti.
  • Geo-IP blocking e Dynamic Blocklists intelligenti – la barriera virtuale che capisce da sola chi bannare.
  • Supporto WebSockets – per app real-time senza compromessi.
  • Threat Intelligence con AI – difesa predittiva che apprende dagli attacchi globali.
  • ANAME/CNAME flattening – DNS avanzato senza complicazioni.
  • Advanced Logs & Analytics, GDPR/NIS2 compliant – trasparenza totale sui dati.
  • Copertura mondiale, radici italiane – la rete è globale, ma il cuore è “Made in Italy”.

Tradotto: Tublat ha preso il manuale dei colossi e lo ha riscritto in chiave accessibile.

“Basta sudditanza psicologica verso i colossi”

Parliamoci chiaro. Oggi quando pensi a CDN e protezione DDoS ti vengono in mente due o tre nomi, sempre gli stessi: Cloudflare, Akamai, Imperva. Loro comandano, loro decidono. Ma comandano anche perché nessuno ha avuto il coraggio di rompergli le uova nel paniere.

Tublat invece entra a gamba tesa. Non con proclami vuoti, ma con un’infrastruttura reale e un messaggio diretto: non bisogna spendere migliaia di euro al mese per avere protezione e performance di livello mondiale.

E lo fa da outsider, dall’Italia. Una scelta coraggiosa in un settore che ci vuole sempre e solo come clienti passivi dei colossi d’oltreoceano.

Perché questa mossa è un terremoto

La mossa di Tublat non è solo una trovata di marketing. È un terremoto per 3 motivi:

  1. Prezzo e accessibilità – se i rumor sono veri, i pacchetti saranno disponibili a cifre che per i competitor sono ridicole.
  2. Approccio “full AI” – non un add-on, ma una CDN costruita fin dall’inizio per sfruttare intelligenza artificiale in difesa, caching e filtraggio.
  3. Origini italiane – un prodotto fatto e pensato in Europa, sotto le regole europee, GDPR e NIS2 compliant, quindi senza le ambiguità legali tipiche dei colossi extra-UE.

CDN con anima europea

Questo non è un dettaglio. Nel 2025 parlare di sovranità digitale non è più un lusso: è una necessità. Con le nuove direttive europee (NIS2 in primis), aziende e pubbliche amministrazioni hanno bisogno di partner che non siano ostaggio di governi stranieri.

Tublat intercetta questa esigenza e si presenta con una CDN “nata” europea, con log, dati e analytics conformi alle normative. Non è solo un tema di compliance: è anche un messaggio politico.

Il gioco si fa duro

Chi pensa che sia solo hype, dovrebbe farsi due conti. Un’infrastruttura del genere non si improvvisa: servono anni di preparazione, data center partner, accordi di peering, intelligenza artificiale addestrata su dataset reali.

Se Tublat annuncia, vuol dire che la macchina è pronta. E questo mette pressione ai colossi, costretti a fare i conti con un nuovo competitor che non ha paura di sporcarsi le mani.

Il rischio per i colossi

Finora i big hanno campato di inerzia. Prezzi alle stelle, bundle di servizi confusi, interfacce spesso inutilmente complicate, upselling aggressivo. Ma cosa succede se un player più piccolo, agile, e soprattutto europeo, entra sul mercato con un’offerta chiara e trasparente?

Succede che il castello si incrina. E il timing è perfetto: in un momento storico in cui aziende e PMI cercano di tagliare i costi senza tagliare la qualità, una CDN “all inclusive” a prezzi democratici è dinamite pura.

Non solo PMI

Il bello è che questa CDN non è pensata solo per le piccole imprese. Le caratteristiche annunciate sono da enterprise puro: DDoS AI-powered, WAF L7, load balancing, WebSockets, threat intelligence. Parliamo di roba che interessa anche banche, e-commerce globali, applicazioni SaaS.

Ma Tublat ha scelto di renderla accessibile a tutti, senza differenze tra “serie A” e “serie B”. Ed è qui che si vede la filosofia aziendale: tecnologia di fascia alta per tutti, non solo per chi ha budget da multinazionale.

Conclusione: una dichiarazione di guerra

Non è un annuncio come gli altri. È una dichiarazione di guerra ai colossi del cloud e della sicurezza. Tublat non promette un “compromesso”: promette le stesse armi, con più trasparenza e prezzi umani.

E se mantiene anche solo metà di quello che ha annunciato, il mercato europeo della sicurezza e delle CDN non sarà più lo stesso.

Il futuro, per una volta, non arriva da Silicon Valley o da Pechino.
Il futuro parla italiano.