L’invidia è il più sincero degli amori (e nessuno vuole ammetterlo)
L’invidia è il più sincero degli amori (e nessuno vuole ammetterlo)
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di Paolo Fedele
***Ispirato da un pensiero di Angelo Duro
In un mondo in cui “volemose bene” è diventato il mantra di comodo per mascherare l’indifferenza, qualcuno ha il coraggio di dirlo: l’invidia è un sentimento bellissimo. Lo ha fatto Angelo Duro, comico scomodo e lucidissimo osservatore dell’animo umano, con una riflessione che – come tutte le verità che pungono – ha diviso, fatto discutere, ma soprattutto fatto pensare.
Perché sì, l’invidioso è il tuo vero fan. È colui che ti osserva con attenzione, che analizza ogni tuo passo, che ascolta le parole che dici e cerca di imitarti, superarti, diventarti. Ti segue non perché ti ama, ma perché ti riconosce un valore. Ti odia, forse, ma ti studia. E in un’epoca in cui tutti scorrono senza vedere, chi ti guarda davvero – anche se con occhi torvi – forse ti sta dando la più profonda forma di riconoscimento.
L’invidia, in fondo, è solo amore travestito da rabbia. È il desiderio frustrato di essere ciò che non si è. È una dichiarazione silenziosa: “Vorrei essere al tuo posto”. E per quanto velenosa possa apparire, l’invidia ha una componente di sincerità che l’adulazione non ha.
Chi ti vuole bene, spesso, ti guarda con gli occhi dell’affetto: non ti giudica, non ti sprona, non ti mette in discussione. Ti dice bravo e poi volta pagina. L’invidioso no. L’invidioso scava, scruta, ti denuda. Non ti lascia mai in pace. E proprio per questo, ti obbliga a migliorarti, a difenderti, a crescere.
In questo paradosso che scompiglia le certezze affettive, si nasconde forse una delle più amare ma autentiche verità umane: chi ci invidia, in fondo, ci riconosce. E in un mondo dove sentirsi visti è raro, forse non è poi così male.
