17 Settembre 2025
Culture

Un nuovo Santo in Calabria: Don Carlo De Cardona (nel processo di canonizzazione la disamina grafologica)

Il 30 giugno nella cittadina di Morano Calabro, in provincia di Cosenza, si è chiusa la fase diocesana del processo di beatificazione del sacerdote moranese don Carlo De Cardona, il Vescovo Mons. Savino ha affermato: “La vita di don Carlo de Cardona è stata un ponte luminoso tra cielo e terra. Uomo di fede profonda e di instancabile dedizione, ha saputo incarnare nella sua esistenza l’amore di Dio e il servizio agli uomini. Ogni gesto, ogni parola, ogni silenzio era intriso di quella sapienza che nasce dall’incontro quotidiano con il Vangelo e dalla vicinanza sincera ai cuori affaticati”. Tutti gli atti processuali, in doppia copia conforme, chiusi in contenitori sigillati, sono stati consegnati al Postulatore, don Enzo Gabrieli, con il compito di trasmetterli al Dicastero delle Cause dei Santi per l’avvio della fase romana della causa. Don Carlo De Cardona nasce a Morano Calabro il 4 maggio 1871 – e qui morto il 10 marzo 1958 – studiò prima a Cosenza e poi a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana. Nella Capitale fece esperienze di diverse realtà e venne in contatto con esponenti di primo piano del movimento cattolico. Tornato in Calabria lavorò per la costituzione di numerose leghe del lavoro e casse rurali per dare ai contadini la possibilità di consociarsi per difendere i propri diritti e incentivare modalità di credito più adeguate alle esigenze delle classi meno abbienti della popolazione. Fondò anche diverse testate giornalistiche tra cui La Voce Cattolica e L’Unione. Nell’Anno 2016, l’Editore Dr. Demetrio Guzzardi mi chiede di partecipare alla stesura di un volume in occasione del ricordo e della celebrazione e solennizzazione dei 60 anni della morte di Don Carlo De Cardona, un uomo che ha vissuto con grande partecipazione gli avvenimenti più importanti del primo Novecento. Avevo letto delle dediche in città, per esempio a piazza Parrasio – Cosenza – che in tanti chiamano largo Arcivescovado, sul palazzetto dell’ex Seminario delle lastre di marmo, nelle quali sono posizionati due medaglioni ad opera dello scultore Cesare Baccelli: il primo dedicato a Leone XIII – il papa della Rerum Novarum, l’enciclica che aprì la strada ai cattolici italiani nel sociale – il secondo a don Carlo De Cardona. E capitava di ascoltare cosentini di età molto adulta dire “andiamo alla Lega, quella di De Cardona”, ma non avevo mai letto a fondo la vita di questo Sacerdote che nella nostra regione agli inizi del Novecento ha realizzato gli insegnamenti sociali dell’enciclica Rerum Novarum di papa Leone XIII, e che sicuramente il caro Papa Francesco avrebbe apprezzato, e che sicuramente Papa Leone XIV apprezzerà. Ho detto si al Demetrio Guzzardi, proprio in virtù degli studi – anche – della specialistica in Grafologia Pastorale e sulla vita dei Santi, molto cari al padre della Grafologia Moderna italiana – Padre Girolamo Moretti, francescano conventuale – chiedendogli di fornirmi più quante scritture possibili da reperire per poter svolgere una Disamina Grafologica attenta ed esaustiva. La disamina è stata inserita nel volume Editoriale Progetto 2000. Don Carlo De Cardona, dalla parte di operai e contadini. Analisi della scrittura di Don Carlo De Cardona – “ La Grafologia ci aiuta a capire la personalità di Don Carlo De Cardona ”., ed una sintesi è stata pubblicata nel Quotidiano del Sud – il Quotidiano della Domenica 1 Ottobre 2017, a pag. 43 (due pagine dedicate).      “Molto emozionante è stata la mia partecipazione in qualità di Grafologo in questo cammino di canonizzazione; quando Don Enzo Gabrieli mi ha chiesto di redigere una disamina grafologica sulla scrittura di Don Carlo De Cardona, ho detto si, perchè poter studiare, ascoltare ed esaminare la scrittura con tutte le sue variazioni naturali, attraverso uno studio complesso condotto con serietà e dedizione richiesta  da un compito di questa portata, mi ha fatto comprendere quanto davvero è importante questa disciplina”. Lo studio concluso il 26 marzo 2015, è stato ufficialmente inserito tra gli atti processuali, assumendo un ruolo di rilevante importanza nel dossier, la testimonianza e il giuramento sono stati formalizzati nei primi giorni di aprile 2025, un ulteriore passo a conferma l’ufficialità e la validità della disamina grafologica. Un momento importante per far conoscere pubblicamente che cosa è la Specialistica in “Grafologia Pastorale”. Essa è al servizio delle cause di beatificazione poiché aiuta a comprendere i tratti della personalità dei santi (o candidati santi) della Chiesa potendo ricostruire la personalità, permettendo di conoscere l’impegno personale profuso nella vita spirituale e soprattutto risalire alle personali caratteristiche temperamentali. La disamina grafologica permette di ricostruire il profilo umano dei santi o di coloro che sono candidati alla santità vissuti in altra epoca e per i quali non esiste abbondante documentazione, ed offre un notevole contributo anche nel campo della mistica. L’analisi della scrittura permette di capire, con le dovute cautele, ad esempio, se un soggetto ha sofferto di qualche patologia (lieve, moderata, severa) e se davvero ha avuto esperienza di fenomeni mistici reali. Lo studio della scrittura permette di fare luce sulla vocazione di ognuno, contribuendo ad indicare le caratteristiche del proprio percorso di fede, sia per i fedeli laici che per coloro che abbracciano un cammino vocazionale (religiosi e religiose, sacerdozio). Per questi ultimi la Grafologia pastorale offre la possibilità di valutazioni preziose sul cammino spirituale della persona, aiutando nella crescita spirituale, prendendo coscienza del proprio stile psicologico, per rapportarsi a Dio come Persona e non come proiezione. Aiuta a comprendere le dinamiche interiori della persona (tensione alla preghiera, alla contemplazione, alla mistica), le capacità di fare fraternità (vita comune, il saper camminare in gruppo) e le attitudini pratiche (evangelizzazione, volontariato, catechesi). L’analisi grafologica è davvero preziosa nell’ambito della formazione alla vita consacrata e al sacerdozio per comprendere al meglio il perché della vocazione ed i casi in cui le dinamiche comportamentali non appaiono chiare. Un piccolo stralcio della disamina della scrittura di Don Carlo De Cardona       La scrittura mostra grande Perseveranza ” Il Testo è chiaro, leggibile, indica la volontà di chiarezza comunicativa (scrittura ariosa) e nessuna approssimazione e pressappochismo. È la scrittura di una persona attiva, ottimista, mostra anche una istintività in progressione e della estroversione; fiducia in se stesso e verso l’esterno con occhi di critica costruttiva quando è indispensabile. Un temperamento sanguigno ma al tempo stesso recettivo capace di musicare il sé della vita e degli altri, e soprattutto il sé rifiutato con semplicità come si nota dal ritmo cadenzato e musicale, infatti la scrittura appare come una danza, è presente una plasticità e duttilità verso l’esperienza fattiva. Mostra Pacatezza e Attesa sapiente ma con tono muscolare nell’ottenere ottimi risultati nel tempo, fermezza nel condurre a termine la risoluzione di vari situazioni problematiche, con cuore, logica e consequenzialità.
Una scrittura che mostra ORDINE di Forma (stabilità affettiva); Ordine di Spazio (armonizzazione delle spinte razionali con quelle pulsionali); Ordine di Larghezza (ordine cognitivo che investe il campo della riflessione e della elaborazione dei concetti); Ordine di Dimensione (è presente creatività, estrosità finalizzata, ricerca di dimensione di identità dell’altro); Ordine di Legamento (capacità e duttilità nei collegamenti, nella sintetizzazione e mantenimento nella consequenzialità delle idee e continuità di rapporto); Ordine di Inclinazione (sicurezza esperienziale senza supponenza, sicurezza ontologica); Ordine di Rigo (stabilità umorale, forza nel confronto, capacità di restare fermo sui principi in cui crede e lottare per affermarli senza risparmiarsi); Ordine di velocità (eccitazione e voglia di vita per sé e per l’altro); Ordine di pressione (energia vitale che incide nel modo di condurre i propri pensieri e nell’andamento dei giorni di vita e nel rapporto con gli altri). Una scrittura danzante a tratti marciante come la musica di Bolero,  danzante e fluttuante in espansione verso il futuro con superba fluidità in una spiritualità profonda che emerge dalla dolcezza del tratto senza pastosità, senza sforzo, senza macchie e scosse ma con una semplicità disarmante”