L’Università che verrà: Perugia e il Futuro di una Comunità Millenaria
In questi giorni, in queste settimane, nelle prossime ore si decideranno le sorti della governance di diversi atenei italiani, alcuni tra i più prestigiosi in Italia ed in Europa come l’Università degli Studi di Perugia. La contesa è ad alti livelli, tutti i proponenti dalla propria candidatura sono illustri Professori con esperienze di livello, tutti con visioni chiare e delineate. Chi saprà cogliere l’Unità di una comunità universitaria che guarda al Terzo Decennio interpretando sfide che dal locale portano al globale?
Docenti, amministrativi, studenti, il 4 giugno sono chiamati ad una scelta probante. Dovranno affidarsi ad una guida autorevole, unitaria, non divisiva, capace di ascoltare, unire, interpretare e mettere in campo scelte a volte campali. Un onore e anche un onere, quello di guidare verso il 2030 una Comunità tra le più antiche d’Europa e del Mondo. Che sia una scelta serena, collettiva, il più possibile unitaria, secondo coscienza. Si scelga il meglio e si riparta rapidamente.
L’esposizione mediatica delle ultime settimane è stata fortissima e non sono mancate frecciate, i dissapori sono emersi pubblicamente attraverso i social e i media. Mai come prima quello che era rimasto tra le antiche mura etrusche, è diventato di pubblico dominio, perchè sono stati gli stessi protagonisti a percorrere questa strada.
Da questo mese in poi l’auspicio che le divisioni emerse vengano superate nel nome dell’unità e di scelte condivise che non lascino nessuno da parte. L’Università perugina, tutte le università, sono bene comune, di tutti, non solo di chi ne fa parte attiva ma anche e soprattutto di una Città, di una Regione e di una Nazione.