Il colpo di frusta è un trauma a livello delle vertebre cervicali che può avere delle serie conseguenze come patologia neurologica. Solitamente si verificano dei danni alle strutture ossee e ai tessuti molli a seguito di un incidente stradale. Oggi intervistiamo l’esperto il Professore Neurologo Fabio Antonaci per saperne di più sulla classificazione, diagnosi e terapia della sindrome da colpo di frusta.
Neurologo Fabio Antonaci: La sindrome da colpo di frusta viene classificata in base ai sintomi di natura cervicale e neurologica che manifesta il paziente. Distinguiamo tre gradi di gravità progressiva della patologia:
Inoltre, in aggiunta a quanto detto finora, possono insorgere altri sintomi non legati al grado della patologia: acufeni, instabilità ipoacusia, cefalea, algie della articolazione temporo-mandibolare.
Neurologo Fabio Antonaci: I criteri diagnostici utilizzati per verificare la presenza della sindrome da colpo di frusta di Grado II e Grado III sono:
A volte questi esami vengono affiancati da:
Neurologo Fabio Antonaci: Non esistono esami diagnostici in grado di confermare in maniera univoca la presenza o l’assenza della patologia. Un buon inizio di valutazione è dato dai test cognitivi e affettivi: attraverso di essi lo specialista capisce se è in presenza di una patologia disfunzionale a livello cerebrale.
La risonanza magnetica e la TAC ci aiutano a verificare se nel quadro clinico sono presenti patologie a carico del rachide cervicale che possono essere una conseguenza del trauma.
Lo specialista deve scartare dalla diagnosi tutte quelle malattie organiche che imitano la sindrome: ematomi sudorali ed epidurali, ipotensione del liquor, trombosi venosa centrale, emorragie cerebrali, idrocefalo post-traumatico, lesioni radicolari e dei nervi periferici cervicali, disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare e lesioni del legamento o processo stiloideo.
Neurologo Fabio Antonaci: Il focus è sempre il paziente ed è il cardine di ogni terapia: grazie alla sua collaborazione nel seguire le indicazioni della terapia l’iter di guarigione è ridotto nei tempi e con una probabilità di successo maggiore. Il soggetto deve ristabilire la sua routine quotidiana e verificare quali sono i sintomi che persistono nel tempo e quali quelli che si rimettono. Inoltre il paziente deve fare uno sforzo di autocorrezione negli atteggiamenti posturali errati.
Per quanto concerne il trattamento riabilitativo abbiamo il seguente quadro:
Per quel che riguarda il trattamento medico consideriamo quanto segue:
Neurologo Fabio Antonaci: Se ne parla poco perchè questa sindrome non gode ancora di uno status di validità nosografica. Certo, a riguardo ancora non abbiamo delle certezze e delle costanti oggettive che si verificano puntualmente, ma ciò non toglie che la patologia esiste. Purtroppo la storia della medicina è piena di malattie già manifeste in diverse soggetti che ne soffrivano, ma che hanno visto passare anni prima di essere identificate da un punto di vista formale.
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con il Neurologo Fabio Antonaci.
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