Un tramonto infuocato sullo sfondo della Costa degli Dei, luci di festa, spiritualità e arte si sono fusi in un’unica, intensa serata vissuta a Zungri, sull’altopiano del Poro, in occasione dei festeggiamenti dedicati alla Madonna della Neve. Una cornice suggestiva, dove lo sguardo si perde tra natura incontaminata e panorami che spaziano fino alla Sicilia, ha accolto i numerosi visitatori giunti da ogni parte per partecipare alla celebrazione e per vivere un momento di grande valore culturale e spirituale.
Accompagnato dal professore Pino Cinquegrana, il percorso verso la piazza centrale e l’omonimo santuario si è trasformato in un cammino tra devozione e meraviglia, lungo strade illuminate e animate dalla partecipazione della comunità. All’ingresso della chiesa, gremita fino all’inverosimile, il silenzio composto dei fedeli ha fatto da preludio a uno dei momenti più attesi: la benedizione e la presentazione ufficiale di un imponente Crocefisso, nuova opera dell’artista Michele Zappino.
Zappino, da tutti conosciuto come “’U professuri”, è figura di riferimento per la comunità, con un percorso artistico maturato all’Accademia di Brera di Milano, prima come allievo e poi come docente. L’opera, in alluminio e argento, colpisce per l’intensità delle forme e delle proporzioni, frutto di una lavorazione minuziosa che riflette l’anima dell’artista e il messaggio di fede profonda che intende trasmettere.
Commosso, l’autore ha voluto dedicare la scultura alla memoria della madre, Domenica Cimadoro (dei Mugnai), donna semplice e profondamente devota. “È lei – ha detto Zappino – ad avermi trasmesso il senso religioso e il valore del sacro. In ogni mia opera cerco di onorarla, instillando quel sentimento che mi ha accompagnato fin dall’infanzia.” Parole che hanno toccato il cuore dei presenti, testimoni di una consegna simbolica e affettuosa alla propria terra.
A completare l’opera, la croce in legno di castagno realizzata da mastru Pinu Vangeli, con il supporto tecnico per l’installazione muraria a cura di mastru Antonio Pugliese. Un lavoro corale che ha reso ancora più significativo il gesto dell’artista e ha ribadito il valore della comunità di Zungri, capace di fare rete attorno a progetti condivisi.
Il paese, noto per il complesso rupestre delle Grotte e per l’impegno nella valorizzazione del proprio patrimonio storico e naturale, si conferma così modello di sviluppo locale fondato su cultura, turismo e identità. “C’è tanto altro su cui puntare – è stato sottolineato – e la presenza crescente di visitatori è un segnale chiaro che Zungri è un paese in movimento.”
La serata si è conclusa con una lunga fila di persone venute a rendere omaggio al nuovo Crocefisso, già oggetto di venerazione, in un’atmosfera densa di emozione e riconoscenza. Per la comunità, un momento indimenticabile che intreccia memoria, arte e fede, restituendo a tutti un’immagine viva e autentica di un borgo calabrese che guarda avanti senza dimenticare le proprie radici.
(Alcune delle fotografie pubblicate sono state gentilmente concesse dall’architetto Caterina Maria Caterina Pietropaolo, che si ringrazia per la disponibilità).
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