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Macherato anfizionìa dal santuario di Delfi al culto du’ Serpi d’à Rocca (narrazione di una Guerra sacra sul luogo mai avvenuta)

La Maledizione del Mito

Le guerre sacre dell’antica Grecia, per convenzione vengono divise in quattro appuntamenti bellici. Con questo termine guerra sacra – i Greci definivano ogni guerra mirata a garantire l’incolumità del santuario di Apollo Delfico.

La potestà di promulgare una guerra sacra spettava al concilio che, due volte l’anno (a primavera e in autunno), riuniva i rappresentanti delegati delle città greche partecipi dell’anfizionia. Con il termine anfizionia (Ἀμφικτυονία) si indicava, nell’Antica Grecia, una lega sacrale di ἔθνη o πόλεις (polis) che gravitava attorno ad un particolare santuario. Si parla di confederazione di città vicine legate da un culto comune e allo stesso santuario per il quale si raccoglievano i fondi da destinare alle cerimonie religiose. Più tardi nelle assemblee delle anfizionie si discusse, oltre che di religione, anche di affari economici, commerciali e politici di comune interesse. Infine, l’originario significato sacro sparì del tutto e le anfizionie si trasformarono in alleanze a carattere politico-militare.

I compiti di coloro che ne facevano parte comprendevano l’amministrazione e la custodia del santuario e delle strade che conducevano all’oracolo e al tesoro del dio.

Sulla prima guerra sacra manca una documentazione attendibile più che altro si parla per tradizione che ricalca gli eventi focesi. Fu combattuta approssimativamente nel primo decennio del sec. VI a. C. e se ne ignorano le cause e gli accadimenti. Crisa era l’approdo obbligato dei pellegrini che da ogni parte del mondo greco si recavano a Delfi che ne traeva lucri copiosi, anche perché i Crisei pare non rifuggissero dal taglieggiare i forestieri o, almeno, dal sottoporli a gravi dazî di passaggio. Certo è, che i Delfî riuscirono a procurarsi, contro i Crisei, l’appoggio delle popolazioni anfizioniche. Crisa fu espugnata e spianata: Dopo il massacro della popolazione, si decretò solennemente che la piana cirrea, su cui la città di Crisa era sorta, dovesse rimanere desolata e deserta in perpetuo. Se alcuno, violando il dogma, avesse osato coltivare quel suolo o costruire in quella terra, gli anfizioni avrebbero solidalmente proceduto contro chiunque avevsse preso iniziativa a ricostruire l’antico sito. L’enciclopedia Treccani  riporta  che i resti di Crisa potrebbero essere le mura poligonali nella località corrispondente alle antiche indicazioni topografiche, presso l’odierno villaggio di Chrysó, una potente città-stato dell’antica Grecia che ha dato il nome alla pianura di Crissaean e al Golfo di Crissaean e si trova alle pendici sud-occidentali del Monte Parnaso.

Legge anfizionica di Delfi

IV secolo a.C., marmo, da Egina, ora al Museo del Louvre

Pino Cinquegrana

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