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Perugia. Scout accolti a Palazzo dei Priori dopo l’esperienza del Jamboree in Corea del Sud

Hanno partecipato al 25esimo World Scout Jamboree, il primo dopo la pandemia, e ora si fanno “ambasciatori” anche presso le istituzioni dell’esperienza vissuta all’insegna della fratellanza. Per questo otto degli undici ragazzi umbri di 15 e 16 anni, tutti iscritti all’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (Agesci), tornati dall’evento ufficiale del Movimento mondiale dello Scoutismo in Corea del Sud (1°-12 agosto), hanno incontrato il sindaco Andrea Romizi a Palazzo dei Priori. C’erano anche Ilaria Scialò, capo scout, e don Emmanuel-John Boluwatife Olajide, vice parroco a Ponte San Giovanni, che hanno accompagnato i ragazzi in Asia, e Gabriele Biccini e Francesco Broccoli, rispettivamente responsabile regionale e incaricato alla branca E/G (referente giovani 12-16 anni) dell’Agesci Umbria.

Al Jamboree l’Italia partecipa con la Federazione italiana dello scoutismo di cui fanno parte le associazioni Agesci e Cngei. Dall’Umbria sono partiti in tutto undici giovani, residenti nei Comuni di Perugia, Corciano e Foligno. I perugini appartengono ai gruppi Agesci di Ponte San Giovanni 1, Perugia 7 e Perugia 4. I 1.200 partecipanti italiani erano suddivisi in reparti; quello dell’Umbria includeva anche Marche ed Emilia Romagna (in totale 36 ragazzi accompagnati da quattro adulti). In vista dell’evento in Corea, si è svolto un percorso di preparazione di un anno con incontri tra i giovani delle tre regioni. Sabato 7 e domenica 8 ottobre è prevista la conclusione del percorso con un raduno a Pesaro.

“Siamo partiti il 31 luglio e tornati il 13 agosto – ha ricordato Scialò -. Al raduno quest’anno c’erano 43mila partecipanti da oltre 150 Paesi. Il motto draw your dream, disegna il tuo sogno, ci è apparso particolarmente significativo dopo un periodo difficile come quello segnato dal Covid perché suona come un indispensabile richiamo alla speranza. Inoltre, il Jamboree, nato dal fondatore del movimento scout Robert Baden-Powell come occasione per unire, conoscere, vivere e accogliere diverse culture, ha riportato l’accento sul valore della fratellanza proprio mentre continua a imperversare la guerra tra Russia e Ucraina con tutte le sue conseguenze. L’argomento della pace stavolta è stato molto sentito”.

Sono poi stati i ragazzi a raccontare il Jamboree, dalla cerimonia di apertura all’evento conclusivo nello stadio di Seul. Un’esperienza impegnativa anche a livello fisico, a causa delle condizioni meteo che hanno tra l’altro imposto di concludere prima del previsto l’esperienza nell’enorme camping allestito a Saemangeum, nella contea di Buan, organizzando trasferimenti in campus universitari e in altre strutture. “Ma l’entusiasmo – ha assicurato Scialò – è rimasto sempre alto”. Numerose le attività a cui era possibile partecipare ogni giorno, da quelle ispirate alla tecnologia, ai giochi locali, alle escursioni, alle feste con musica di tutti i Paesi. Molto apprezzato è stato il Cultural Day, quando il reparto è stato diviso in squadriglie ciascuna impegnata in iniziative (anche gastronomiche) volte a rappresentare l’Italia e le tre culture regionali. Don Emmanuel ha ricordato la presenza, come in ogni Jamboree, dell’interessante area Faith and Beliefs dove è possibile approfondire la conoscenza delle varie religioni.

“Un viaggio impegnativo, a contatto con la diversità, servito per parlare di pace, fratellanza e accoglienza. Questo potranno testimoniare i ragazzi del gruppo, che sono a tutti gli effetti ambasciatori dell’associazione nei confronti di chi non è stato al raduno. Sono partiti in rappresentanza degli altri e ora sono pronti a raccontare e condividere il cambiamento che sicuramente hanno vissuto, anche di fronte alle istituzioni”, ha concluso Scialò.

Il sindaco Romizi, ex scout, ha espresso gioia e riconoscenza nei confronti di chi si impegna per consentire ai giovani di vivere momenti formativi di così alto livello. “L’esperienza scout è un’esperienza che cambia – ha detto -. Può costruire amicizie durature e, nel caso di un evento straordinario come il Jamboree, tra persone di tutto il mondo. I più vivi complimenti agli umbri che si sono cimentati in un viaggio senz’altro impegnativo, ma destinato a lasciare un segno importante nelle loro vite di cui potranno fare testimonianza”. L’incontro si è concluso con uno scambio di doni: il gagliardetto del Comune di Perugia è stato consegnato a Scialò a nome dell’amministrazione, mentre gli scout hanno donato all’ente il distintivo del contingente italiano 2023.

Redattore Travel

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