Un nuovo corso verde per l’Europa meno improntato al consumismo e più centrato sul risparmio di risorse e la tutela dell’ambiente. In tale direzione punta l’Unione che vuole riparazioni di smartphone, tablet, pc ed elettrodomestici diventeranno “più facili ed economiche” anche oltre il periodo legale di garanzia. Lo scopo è ridurre l’impatto ambientale, sostenere il Green Deal e contrastare l’obsolescenza programmata. La proposta della Commissione Ue è contenuta nel nuovo disegno di legge sul diritto alla riparazione, con l’obiettivo di dare ai cittadini europei la possibilità di rivolgersi a servizi di riparazione quando la garanzia legale dei prodotti è scaduta (di norma due anni). Saranno poi introdotti standard comuni di trasparenza su condizioni e prezzi delle riparazioni.
Le nuove norme “renderanno più semplice ed economicamente vantaggioso per i consumatori riparare anziché sostituire i beni” e daranno “una spinta al settore delle riparazioni, incentivando nel contempo produttori e venditori a sviluppare modelli di business più sostenibili”. I consumatori potranno avvalersi del diritto alla riparazione per prodotti ancora tecnicamente riparabili ai sensi del diritto comunitario, rivolgendosi anche a servizi indipendenti rispetto a quelli offerti dai produttori. È poi prevista una piattaforma di riparazione online per mettere in contatto i consumatori con riparatori e venditori di beni ricondizionati locali, aiutandoli a comparare le offerte, e ad aprire la competizione nel settore. Allo stesso modo, Bruxelles introduce un modulo europeo di informazione sulla riparazione che i cittadini potranno richiedere a qualsiasi riparatore per aumentare la trasparenza su condizioni e a prezzi del servizio, e sarà sviluppato uno standard di qualità europeo per i servizi di riparazione.
“Meno prodotti scartati significa meno rifiuti, meno materiali necessari per produrre nuovi beni e meno emissioni di gas serra nel processo di produzione e vendita” evidenzia l’Europa. Inoltre, le nuove norme consentiranno “un risparmio di emissioni di gas serra di 18,5 milioni di tonnellate, un risparmio di risorse di 1,8 milioni di tonnellate e di rifiuti di 3 milioni di tonnellate in 15 anni”. In più “i Paesi potranno tagliare l’Iva per riparazioni hi-tech” Il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, ha spiegato che per spingere la riparazione è anche “sempre possibile per gli Stati membri prevedere incentivi”, ad esempio con “un’Iva ridotta”. A livello comunitario, ha sottolineato, Bruxelles intende “abbassare i costi di riparazione con diversi strumenti: il primo sono le nuove regole sull’ecodesign proposte lo scorso anno” e poi le nuove norme che prevedono anche una spinta alla “concorrenza” nel settore.
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