L’ufficio delle statistiche europeo Eurostat registra ciò che è sotto gli occhi di tutti. L’impatto delle misure restrittive prese contro la diffusione del covid ha devastato l’industria del turismo in Italia e in Europa. Lo scorso anno i pernottamenti sono più che dimezzati in tutti i Paesi Ue, facendo segnare in media -52% rispetto al 2019, con 1,5 miliardi di notti in meno. Per l’Italia i pernottamenti persi sono stati all’incirca 230 milioni (-53,3%), da 431 a 201 milioni.
I Paesi maggiormente colpiti dalla crisi sono stati Cipro, dove i pernottamenti sono scesi del 77,7%, la Grecia (-72,5%) e Malta (-70,3%). I cali più contenuti sono invece stati osservati nei Paesi Bassi (-30,2%) e in Danimarca (-32,1%).
Stravolte le gerarchie nel Vecchio Continente. La Germania, di norma fuori dal podio delle mete europee preferite (occupato da Francia, Spagna e Italia), è stata la Regione del 2020. Il meno 40% rispetto al 2019, frutto della parziale riconversione al turismo di prossimità di una popolazione cospicua (più di 80 milioni di tedeschi) e tra le più votate al viaggio nel mondo ha consentito alla Germania di totalizzare 261 milioni di presenze, contro i 201 dell’Italia e i 144 milioni della Spagna, che ha perso molto più dell’Italia (-69%).
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