Quando dobbiamo comprare un elettrodomestico facciamo affidamento sui consigli degli amici, oppure sulle recensioni online. Però nel caso in cui necessitiamo di rinnovare l’impianto di casa, la legge ci impone di rivolgerci ad una ditta abilitata i cui tecnici stilano un progetto e alla fine del lavoro rilasciano una certificazione. Il professionista incaricato di redarre il documento deve comprendere i bisogni dell’acquirente e, andando incontro a queste richieste, illustrare allo stesso tutte le caratteristiche che avrà l’impianto.
Chiaramente, lo diamo per assodato, le norme di sicurezza a cui deve rispondere il materiale elettrico non devono mai essere messe in discussione. In base alle classi definite da normative tecniche in cui rientrano non solo i singoli elementi che costituiranno l’impianto ma anche l’impianto stesso, l’acquirente finale comprende che tipo di qualità e prestazioni ottiene.
Anche riguardo agli impianti elettrici la Comunità Europea ha emanato dei regolamenti e delle norme a cui attenersi, ed ogni Paese in questi anni le ha recepite nel proprio ordinamento istituendo regolamenti e certificazioni opportune. Vediamo quindi brevemente quali norme di emanazione europea devono essere rispettate in Italia per la realizzazione o ristrutturazione di un impianto elettrico.
Allo stato attuale delle cose, a seguito degli aggiornamenti pubblicati ad agosto 2016, esistono 3 normative a cui attenersi nella realizzazione o ristrutturazione di impianti elettrici:
In base alla normativa CEI 64-8 art. 37 l’impianto elettrico deve avere una certa quantità tra prese elettriche e punti luce variabile in merito ai metri quadri. La norma individua a tal fine diversi livelli che determinano il rapporto numerico degli elementi presenti nell’impianto:
Dettagli sulla formula da cui ricavare il numero esatto di prese e punti luce vanno ricercati nella normativa ufficiale, molto complessa e costituita da centinaia di pagine.
La regolamentazione UNI EN 15232 prevede l’individuazione di quattro classi di efficienza relative all’automazione che riguardano gli impianti di uso sia residenziale, che non residenziale:
Le principali parti dell’impianto da automatizzare tenute in considerazione dalla norma riguardano: riscaldamento, raffreddamento, illuminazione e diagnostica, solo per citarne alcune.
La norma CEI 64-8 si occupa dell’efficienza energetica degli impianti a bassa tensione e indica 4 diversi settori:
L’indice di valutazione va da 0 a 4 e classifica tutti gli aspetti che riguardano:
L’efficienza energetica negli edifici residenziali è quindi possibile e, oltre che dalle norme, passa sicuramente per una serie di accorgimenti dove il materiale elettrico certificato rappresenta la chiave di volta. L’Unione Europea sta lavorando fortemente in questa direzione offrendo soluzioni di mutuo mirate e agevolate. Si crea così un sistema virtuoso dove i proprietari degli immobili investiranno per riqualificare a livello energetico i beni immobili.
Una casa ristrutturata è fonte di benefici per tutto il sistema:
Articolo redatto con la collaborazione dei tecnici di Cignoli Elettroforniture, fornitori di materiale elettrico a Pavia Voghera Casteggio e Milano.
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