L’Area B a Milano è ormai una realtà. Si tratta di una zona a traffico limitato alla quale non possono accedere alcuni veicoli. L’obiettivo è quello di riuscire a ridurre le emissioni inquinanti che sono soprattutto da imputare alle automobili più vecchie. Sono 186 i punti di accesso all’Area B a Milano, prevedendo la possibilità di racchiudere quanto più territorio sia possibile per una vera e propria lotta all’inquinamento ambientale. Ma chi può circolare esattamente nell’Area B? Quali sono i veicoli che invece non possono entrare in questa zona della città e a che cosa corrispondono le deroghe previste dalla normativa? Vediamo insieme le risposte a questi interrogativi.
Il piano degli orari dell’Area B del capoluogo lombardo è molto articolato. Dal lunedì alla domenica vi è il divieto di accesso per i veicoli che trasportano esplosivi per tutto l’arco della giornata. Il divieto di accesso è anche per i veicoli con lunghezza superiore a 12 metri da lunedì a venerdì dalle 7:30 alle 19:30.
Sempre dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 19:30 il divieto vale per i veicoli che non corrispondono a determinate prestazioni ambientali. Tutto ciò avrebbe un impatto molto positivo nel limitare l’inquinamento, al pari degli sforzi delle case automobilistiche per adeguarsi alla situazione.
A questo proposito, come ha dichiarato Matteo Grignani di Grignani SRL Concessionari Pavia: “Le case automobilistiche stanno facendo evolvere i modelli per ottemperare ai presenti e futuri divieti sempre più stringenti in maniere molto diverse. Ad esempio Suzuki ha appena presentato Baleno, Ignis e Swift in versione ibrida. Mentre Mazda propone motori diesel di ultimissima generazione”.
Nell’Area B a Milano non possono circolare le auto Euro 0 a benzina, le auto Euro 0, 1, 2 e 3 diesel senza FAP, i veicoli Euro 3 diesel con FAP di serie e con campo V.5 con carta di circolazione maggiore di 0,025 g/km, le automobili Euro 0, 1, 2 e 3 diesel con FAP after-market con classe di particolato inferiore ad Euro 4.
Inoltre non possono circolare i veicoli a doppia alimentazione gasolio-GPL e quelle a gasolio-metano che sono Euro 0, 1 e 2.
Alcuni veicoli, invece, considerati non particolarmente inquinanti, possono circolare liberamente anche all’interno della zona a traffico limitato di Milano. Si tratta delle auto Euro 5 e 6 a benzina, delle auto elettriche, ibride, GPL o metano, dei ciclomotori e motoveicoli a 2 tempi Euro 5, a benzina 4 tempi Euro 4 ed Euro 5 e poi sempre quelli elettrici, a metano, ibridi e GPL.
Hanno accesso libero anche i veicoli delle forze armate, della Polizia, delle associazioni che esercitano un’attività di primo soccorso o di trasporto in seguito ad emergenza e quelli degli ospedali. Possono accedere alla zona limitata i veicoli delle Asl, dei vigili del fuoco e della protezione civile, le auto che sono dotate di attrezzature particolari per il trasporto dei disabili e i veicoli di enti che operano nel campo dell’assistenza sanitaria.
Pur essendo in vigore il divieto di accesso e il traffico limitato soltanto ad alcune tipologie di veicoli, per l’Area B sono previste delle deroghe per i residenti, per i lavoratori e per i commercianti. In particolare i lavoratori pendolari o le persone che sono proprietarie di aziende nel territorio a traffico limitato, possono avere a disposizione fino a 50 giorni della cosiddetta circolazione dinamica.
In questo modo hanno l’opportunità di abituarsi al divieto e di adeguarsi alla nuova normativa, munendosi di un veicolo idoneo alla circolazione nell’Area B a Milano. Allo stesso tempo la giunta comunale ha definito le regole per la distribuzione di alcuni incentivi riservati a coloro che vogliono sostituire le auto più inquinanti con una vettura di nuova immatricolazione meno inquinante.
I contributi sono destinati soprattutto a chi acquista auto elettriche, ibride, a metano, a GPL e a benzina Euro 6.
È questo un altro passo compiuto dall’amministrazione comunale, per combattere il fenomeno dell’inquinamento dovuto alle emissioni del traffico, un problema che è sentito in maniera forte in una metropoli e che tende a peggiorare con il tempo: se non vengono adottate le necessarie misure per limitarne i danni a rinsentirne sarà sia l’ambiente che lo stato di salute dei cittadini.
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