Culture

Potenza ospita il Festival della Divulgazione

A Potenza torna il 12 e 13 ottobre 2018 il Festival della Divulgazione. Si terrà presso la Sede Francioso dell’Università degli Studi della Basilicata. Ideato e organizzato dall’associazione Liberascienza con l’obiettivo di rendere maggiormente fruibili il pensiero, la cultura e la conoscenza generati dagli studiosi di ogni campo del sapere.

Festival della Divulgazione: Gli ospiti

Nella terza edizione porteranno esperienze e punti di vista sull’argomento “La forma del domani. Democrazia e nuovi paesaggi”. Tra i relatori nomi autorevoli del mondo culturale e accademico: il sociologo Giampaolo Nuvolati, l’architetto Armando Sichenze, l’avvocato Luca Simonetti, l’epistemologo Gilberto Corbellini. Tutti gli eventi saranno a ingresso gratuito. Il programma dettagliato del festival è disponibile sul sito festivaldelladivulgazione.it.

In un contesto sociale quanto mai tumultuoso e in continuo cambiamento, in preda ai facili fanatismi e agli estremismi fondati sulla paura, Liberascienza ha deciso di interrogarsi sulla forma da dare al nostro futuro. Lo farà, durante la terza edizione del Festival della Divulgazione, attraverso tre approfondimenti, definiti movimenti, che seguiranno il pensiero nel suo muoversi tra diverse declinazioni del concetto di democrazia e partecipazione: dal paesaggio alle persone, dalle decisioni alle responsabilità, dalla convivenza alla democrazia.

Riguardo al tema scelto, “La forma del domani. Democrazia e nuovi paesaggi”, Vania Cauzillo, presidente di Liberascienza, spiega: “Il futuro è come un liquido, non esiste una forma predefinita alla quale esso si adatterà: tutto dipende da cosa le persone, i cittadini, realizzeranno con le loro azioni. Non si tratta solo di “costruire” il domani, ma di farlo in modo armonico, organico, capendo ed interpretando correttamente il ruolo delle persone, dei cittadini, nel dare forma alle cose, nell’abitare i luoghi, nell’interagire con gli altri in modo strutturato, nell’individuare e saper superare i confini, non solo geografici, che limitano il loro agire”.

“Esisterà sempre – aggiunge il direttore organizzativo del festivalMara Salvatore– un limite, un confine, un’idea o qualcuno che starà “al di qua” e un’idea o qualcuno che rimarrà “al di là” del confine stesso. Esplorare tale zona di confine, senza farla divenire luogo di confino, è l’unica strada possibile per la nostra società. Per questo è necessario sviluppare modalità innovative per consentire agli abitanti di contribuire alle decisioni pubbliche in modo democratico”.

“Senza una convergenza tra il potere decisionale e la collettività – conclude il direttore generale Pierluigi Argoneto– qualsiasi piano o politica sarà guardato con sospetto, il nostro atteggiamento sarà sempre più soggetto al panico, a decisioni irrazionali e a facili conclusioni. Pensare alle scelte di un territorio per e con i suoi abitanti significa costruire una società realmente democratica. Significa dare, consapevolmente, forma al domani”.

Il Festival della Divulgazione 2018

Si aprirà nel pomeriggio di venerdì 12 ottobre, presso l’aula Pitagora dell’Unibas, con la presentazione del tema da parte dei componenti dell’associazione Liberascienza, organizzazione nata da un gruppo di professionisti e ricercatori provenienti da background culturali distanti e differenti, che racconterà come è stato immaginato il programma di questa edizione, snocciolandone gli eventi, presentando gli ospiti e accogliendo il pubblico. Alle 18.30 interverranno Giampaolo Nuvolati, docente di Sociologia dell’ambiente e del territorio presso l’Università di Milano-Bicocca, impegnato nella ricerca sulla qualità della vita urbana, sull’abitare, sui conflitti tra popolazioni metropolitane residenti e non residenti, sul concetto di “flânerie”, e Armando Sichenze, architetto e urban designer, professore emerito di Composizione architettonica e urbana all’Unibas e studioso del fenomeno della “città-natura”. Insieme porteranno il pubblico del festival alla scoperta dell’anima dei luoghi: attraverso la “flânerie”, intesa come metodo di esplorazione urbana e indagine sociologica, e attraverso l’immersione nelle “architetture clandestine” delle “città-natura” della Basilicata. L’incontro sarà un’occasione per conoscere il rapporto tra natura, cultura e collettività e il modo in cui il paesaggio influenza la vita dei suoi abitanti.

In serata, presso l’aula magna, preceduto da un momento di riflessione sull’uso dei linguaggi dell’arte nella divulgazione del sapere scientifico, sarà messo in scena “The Everlasting Butterfly”, uno spettacolo teatrale divulgativo con musica dal vivo. Prodotto dall’associazione culturale Vulcanica con la Compagnia teatrale L’Albero, racconta l’affascinante storia del conte Friedrich von Hartig. Entomologo e personaggio bizzarro, dopo aver girato per tutto il mondo, arriva in Basilicata negli anni ‘60 e si trasferisce nell’area del monte Vulture, a Monticchio. Lì fa una scoperta sensazionale: la Bramea Europea, una farfalla rarissima che esiste e si riproduce solo in quei luoghi, da 20 milioni di anni. La giornata di sabato 13 ottobre sarà aperta alle 15.30 dall’appuntamento “Di carta e di ossa. Il paesaggio umano nella ricerca”, che consentirà un viaggio alla scoperta dei paesaggi lucani attraverso due discipline insolite, la biblioteconomia e l’antropologia fisica, e gli studi di due ricercatrici lucane. Agata Maggio, biblioteconoma del CNR IBAM, analizzerà l’approccio delle fonti scritte di poesia e di prosa verso il paesaggio in Basilicata, mentre Maria Serena Patriziano, antropologa fisica dottorata Unibas, spiegherà come i resti degli antichi abitati della Lucania svelino abitudini, vita e tessuto sociale di chi li ha abitati migliaia di anni fa.

Alle 17.00 si parlerà di errori giudiziari e delle approssimazioni che si verificano quando il diritto ha a che fare con la salute e la sicurezza dei cittadini, per capire a chi spetta il compito di prendere decisioni, specialmente quando si parla di scienza, tra cittadini, rappresentanti politici, giudici e scienziati. Tratterà questo tema Luca Simonetti, avvocato e autore del libro “La scienza in tribunale. Dai Vaccini agli Ogm, da Di Bella al terremoto dell’Aquila: una storia italiana di orrori legali e giudiziari”, edito da Fandango Libri. Chiuderà il festival l’intervista a Gilberto Corbellini, professore ordinario di Storia della medicina e docente di Bioetica presso la Sapienza Università di Roma e direttore del Dipartimento di Scienze sociali e umane, patrimonio culturale del CNR. Con lui si parlerà della scienza come elemento fondante per la nascita della democrazia e di come la censura della libertà della ricerca scientifica e la distorsione dell’informazione scientifica per scopi politici, oggi largamente praticata sulla base di ipocrite giustificazioni etiche, abbiano pesanti ricadute sul benessere sociale.

Il Festival della Divulgazione è un progetto di Liberascienza – Gli immaginari del sapere. Main partner: Università degli Studi della Basilicata; sponsor: FARBAS – Fondazione Ambiente Ricerca Basilicata; sponsor tecnico: Namias – Fotografia e informatica. Per informazioni: festivaldelladivulgazione@gmail.com, 348 5813417. Festival della Divulgazione è un progetto di Liberascienza | Gli immaginari del sapere.

Liberascienza

E’ un’organizzazione nata nel 2010 da un gruppo di professionisti e ricercatori provenienti da background culturali distanti e differenti. L’esigenza comune? Raccontare il progresso culturale dell’essere umano nel suo complesso e l’impatto sociale ed economico di questa attività, rendendo maggiormente fruibile il pensiero, la cultura e la conoscenza generata dagli studiosi di ogni campo del sapere. In questi anni, Liberascienza si è proposta di esplorare la zona di confine tra cultura umanistica e scientifica creando dei momenti di scambio culturale, riflettendo sul ruolo della scienza per contribuire al miglioramento dei rapporti tra essa e la società in cui viviamo, evidenziando i collegamenti tra scienza, musica e arte. La pratica della divulgazione deriva dal considerare il sapere l’unica forma di ricchezza che si moltiplica solo se condivisa. Perché attraverso la conoscenza le comunità sono maggiormente consapevoli di scegliere e partecipare, perché l’educazione e la divulgazione della cultura devono sempre più essere riconosciuti quali valori fondamentali della nostra società. Perché il futuro si riesce ad immaginare solo a partire dalla conoscenza.

Redattore Travel

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