A Malaga si sposano le culture rinascimentale, araba e romana. Il capoluogo della Costa del Sol è un mix straordinario di arte e sole. Uno dei suoi simboli, da visitare, è l’Alcazaba.
La traccia più antica della presenza araba in Spagna è l’Alcazaba (letteralmente fortezza) edificata tra il 1057 ed il 1063 su una roccia su cui sorgevano rovine della romanità e un baluardo difensivo fenicio-punico. La fortezza si erge alle falde del monte Gibralfaro, dietro l’antico teatro romano.
Re Badis ben Habús commissionò l’edificio musulmano che sovrasta la città di Malaga. Da calle Alcazabilla si entra passando dalla Porta delle Colonne. Attraverso un percorso in salita si arriva all’Arco del Cristo, dove si tenne la prima messa dopo la presa della città da parte di Ferdinando il Cattolico.
Nella doppia muraglia si ammirano resti romani, tra cui statue e colonne con capitelli, porte fortificate, giardini arabi ricchi di una splendida vegetazione, le stanze di Granada (residenza di Re e i governatori) e il palazzo moresco, che attualmente ospita un museo archeologico dove ci sono opere greche e romane, cristiane, visigote ed arabe, ceramiche e frammenti di mosaici.
Dalle terrazze dell’Alcazaba si ammirano la baia e del porto di Malaga. L’Alcazaba è collegata al castello di Gibralfaro da un corridoio protetto da muraglie detto La Coracha.
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