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“Politicamente Scorretto” di Domenico Nardo – Il prof. Antonio Viscomi critica la riforma ANVUR e le nuove proposte del Governo per l’università

Nel corso della trasmissione Politicamente Scorretto, condotta da Domenico Nardo e trasmessa su Radio Onda Verde e in diretta su Piana TV, il prof. Antonio Viscomi, docente di Diritto del Lavoro presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, ha espresso forti critiche alle recenti riforme proposte dal Governo in materia di università e ricerca.

Dichiarazioni del prof. Viscomi

Sulla valutazione universitaria: “Ogni attività deve essere valutata, sia la didattica che la ricerca. La valutazione della ricerca incide sui finanziamenti ai dipartimenti, mentre quella della didattica purtroppo non ha effetti stipendiali. È un sistema di controllo sociale che responsabilizza i docenti”.

Sul nuovo sistema ANVUR: “Finora l’ANVUR era un organo terzo e indipendente. Ora, passando sotto il controllo diretto del Ministero, perde la sua terzietà e rischia di trasformarsi in uno strumento politico, come un ministero della cultura popolare di vecchia memoria, tipico delle autocrazie”.

Sui consigli di amministrazione: “Il rappresentante del Ministero, finora presente senza diritto di voto, ora lo avrebbe anche sulle risorse dell’autonomia universitaria. È un grave problema per l’indipendenza degli atenei”.

Sui concorsi universitari: “Il sistema cambia continuamente. La riforma toglie l’abilitazione scientifica nazionale e affida la valutazione a una piattaforma ministeriale. Ma chi decide se una ricerca è scientifica o meno? È un rischio enorme per la libertà accademica”.

Le criticità evidenziate

Perdita di indipendenza e imparzialità dell’ANVUR.

Rischio di politicizzazione delle valutazioni e dei finanziamenti.

Limitazione dell’autonomia universitaria nei consigli di amministrazione.

Incertezza e instabilità normativa nei concorsi per la docenza.

Il prof. Viscomi ha ribadito che la valutazione è necessaria e utile, ma deve restare indipendente e trasparente. “Se la valutazione diventa strumento politico, si mette in discussione l’autonomia delle università e la credibilità del sistema accademico italiano.”

Pino Cinquegrana

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