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Giovani…..Vecchi, bastardi

Chi mai saprebbe concepire l’incanto di una musica soave senza aver mai sognato un fiore, un lago, un’amante delicata….una mano lieve, una carezza sincera.

Insomma l’immagine della musica ci porta spesso immagini liete, divertenti, piacevoli.

Il piacere quindi sembra legato, avvinghiato alla musica come poche altre cose.

Ci piace quindi godere, in fondo l’udito così come tutti gli altri sensi ci porta il piacere come il dis…piacere. Ecco l’inganno, la truffa la fine dell’idillio del piacere….ma come saprei distinguere il piacere se non attraverso il suo opposto?

In fondo è il contrasto che ci dà la misura del bello. Se tutto fosse bello che termine di paragone useremmo per giudicarlo.

Se quindi all’immagine del lago non potessimo accostare quella di una pozza di melma puzzolente, che piacere proveremmo nell’immagine del lago, se al fiore non accostassimo l’erbaccia, se all’amante non accostassimo il maniaco, se alla carezza non accostassimo lo schiaffo, e via …via ….via… basta!

L’illusione del piacere perenne non esiste…così come l’immagine della musica soave …..proviamo a distruggerla.

Giochiamo con le visioni, coltiviamole tutte, anche la merda come letame nutre il fiore, così il male nutre il bene, così il vecchio nutre il giovane….eccoci….ci siamo quasi il cerchio si chiude, il destino si compie….

Giochiamo, non fermiamoci ora, corriamo, la vita non aspetta, il treno la metropolitana il lavoro, i figli, la moglie, il marito, l’amante..(di lei, di lui, ma di chi cazzo?). Poi … ci fermiamo…ecco arriva la vacanza, che bello, sì: andiamo in vacanza! Dobbiamo andare in vacanza, ma dove andiamo, dove vado? 

Lontano, assolutamente lontanissimo…il più lontano possibile, che bello, mi devo divertire, mi devo rilassare, devo devo…… 

Non capisco perché però sebbene, (mi piacciono gli avverbi), poi quando torno, sono più stressato di prima. Sento così la mia vocina bastarda che mi dice “stronzo!”, non mi offendo, forse se mi fossi fermato un’attimo forse…., la vacanza potevo farla dentro di te, amore mio. Mi si appiccicano le ciglia, immagine melensa! Lo stomaco si contorce….si, questo è vero, sto vomitando….parole o pensieri? Cogito o non cogito?….moltissimo!

 

Che tempo è questo. Un tempo che ci dà tempo, ma non sappiamo usare. Mio nonno non aveva neanche il sabato per riposare, vacanze non erano, praticamente mai….(PAUSA) ed oggi, del nostro tempo, cosa facciamo? andiamo lontano, ma il tempo di pensare  lo troviamo?

Pensare che fatica, ma a cosa devo pensare…pensare: a mia madre a mia suocera, a mio fratello, all’anniversario che regolarmente manco, agli amici, allo sport, al calcio. Cazzo …quanto penso!

Sono un concentrato di pensiero, ma io… chi sono? Non ci avevo mai pensato. Da dove vengo, così penso ancora a mia madre, a mio padre, a mio nonno al nonno di mio nonno, al bisavolo, trisavolo e via via indietro nel tempo, 100, 200, 500, si si la mia famiglia va indietro, indietro ancora 1000, 2000 anni, fino a che scopro che alla fine sono solo un bastardo.

Questa strada non mi porta bene, mi dico sottovoce, ed allora comincio di nuovo a pensare, guardo il cielo ed inizio di nuovo sì…mi ricordo quelle tesi che avevo sentito sugli UFO, m’illumino, sì sì ci sono, nasciamo dagli UFO….che figata! Un giorno loro ci spiegheranno chi siamo, ci sono pure le piramidi e tante altre cose strane, qualcuno dice che è vero, che le hanno fatte loro….poi ci sono i cerchi sul grano, le foto. 

Concludo quindi che gli UFO ci sono e sono molto più evoluti di noi, quindi potrebbero benissimo averci creato loro….poi però mi fermo e mi chiedo…ma perché?

Perché ci hanno creato, se tutto ha uno scopo …. siamo forse un loro cinema, stanno lì su ci guardano, ma ridono o piangono… stanno lì ci guardano, non si presentano e sopratutto non hanno pagato il biglietto e noi sicuramente non siamo stipendiati da loro ….. o no?

A questo punto mi sono perso….

 

Arriva un treno….lo prendo. Il treno mi rilassa. Ho bisogno di rilassarmi….pensare. Ci sarà una spiegazione, c’è sempre una spiegazione mi dico….Ma da dove cazz… veniamo? Nello stesso momento mi sovviene un ricordo: C’era un parroco al catechismo, che quando gli facevo una domanda a cui non sapeva rispondere, mi diceva: “Ci sono misteri che solo Dio sa spiegare”. Nonostante la tenera età, in quella frase c’era qualcosa che mi disturbava…una sottile stortura, pur nell’ovvietà del concetto, che già allora mi lasciava interdetto. 

Troppo semplice nascondersi dietro Dio. Se Dio avesse voluto veramente che non ci facessimo domande, o riservarsi qualsivoglia segreto, visto che sembrava averci creato Lui…forse non ci avrebbe dato questa capacità…..

Non penso che Dio sia un sadico che si diverte da millenni a vederci scervellare, e ridendo ci dice: ”Io lo so…ma non ve lo dico!”…spero? 

Ecco …ci sono, sì ora ci sono….eccoci…non gli UFO, ma Dio. E’ stato lui….!

Ma Lui chi è, cosa fa, dove sta…torniamo sempre all’idea del cinema come con gli UFO?….non è possibile!

 

Non ci siamo ancora…non posso pensare che qualcuno crei qualcosa per il piacere di osservarla e poi richiamarla a se per dirgli: “tu sei stato bravo, tu sei stato cattivo”.

Bastiamo noi a fare queste cazzate.

Mi alzo, esco dallo scompartimento e vado in “toilette”, così sta scritto nei treni, ma “cesso” quando vi si entra. Ogni tanto una bella “espletazione di funzioni biologiche” aiuta a trovare quelle risposte che altrove, non si capisce perché, non vengono….chissà, forse lo saprà Dio il perché! Frenata….esco, sono arrivato.

Scendo dal treno, sono a Venezia.

Mi guardo attorno….quanta memoria…qui il tempo sembra essersi fermato. Quanti secoli di storia, chiese, opere, acqua, gondole, piccioni e cacche di cani. Tutto entra a far parte di quella poesia a cui nessuno si può sottrarre in una città come questa. Magica!

A piedi, passeggio…vado a zonzo, sì Venezia mi piace. Effettivamente, mi dico: “la toilette non mi ha aiutato, ma Venezia sicuramente non mi tradirà”.

E ritorno a pensare, e se noi fossimo DIO…o forse semplicemente dei suoi pensieri. Siamo dei pensieri di Dio che, come tutti i pensieri, hanno un inizio ed una fine…tutto fila…o sembra, ma…mi fermo, visione atroce: siamo forse dei pensieri che pensano da quale pensiero vengono? Non ci siamo proprio. E se fossimo il pensiero di Dio che si interroga sulla sua esistenza…basta!

Sono le 5 di sera di Novembre, e vedo una leggera foschia che comincia ad avvolgermi, un minuto….mi sono perso. Il ponte ….dov’era quel ponte che portava al “big brother”, così l’ho sempre chiamato…lui, il grande amico di sempre.

Sì, avete capito benissimo, sono nella nebbia…nuoto tra un lampione e l’altro, ed in fondo mi compiaccio del tempo che sembra essersi completamente fermato…sospeso…bagnato, decisamente umido.

E proprio cosi tanto umido che scivolai su 1 delle tante cacche di cane ed andai a spalmarmi sul lampione. Che botto!!!!!!!!!!!!

Mi rialzai, acciaccato, ma ancora intero. Decisione istantanea….meglio sedersi in qualche ….si, come li chiamano qui…siii i “bacari”.

Me ne ricordo subito uno, angusto magari, ma pieno di quella gente che neanche le fiabe hanno mai visto.

 

Vedo un vecchio fuori da un Osteria, chino su un un bicchiere di vino, immagine rilassante, mi avvicino, lo osservo mi guarda.. “Ma va in mona”…mi dice incazzato.

E gli rispondo subito: “magari”. 

Mi faccio un Merlot…mi giro, incrocio uno sguardo…mi fermo, un viso… lei,  rimanemmo lì come se il tempo si fosse fermato. Mi avvicino,

continuandola ad osservare, la guardo fissa, sorrido, mi sorride; beveva un gran …. “sprissss” col “SELECT” come usano qui. 

E mi ritrovo improvvisamente a pensare che dopo tanto navigare, ho solo voglia di … giocare.

 

Vecchi…giovani, bastardi siamo così, veniamo da qualche luogo ed andremo sicuramente da qualche parte…chissà… magari… in vacanza.

 

A.T.

Andrea Tirabosco

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