Quattro giorni di confronto tra scienza, istituzioni e territorio per promuovere il benessere psicologico come bene comune
L’Università degli Studi di Perugia ha ospitato, dal 17 al 20 settembre, il XXV Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica dell’Associazione Italiana di Psicologia (AIP). Quattro giornate che hanno trasformato la città in un crocevia di saperi e pratiche sul benessere psicologico, con la partecipazione di accademici, ricercatori e professionisti provenienti da tutta Italia.
Un evento di rilievo scientifico e culturale che ha intrecciato ricerca, formazione e servizi con il territorio, confermando il ruolo di Perugia come laboratorio nazionale per la psicologia clinica e dinamica.
La rassegna si è aperta mercoledì 17 settembre con un Pre-Congresso ospitato nella suggestiva Sala dei Notari, alla presenza della sindaca Vittoria Ferdinandi. La tavola rotonda, intitolata “I Servizi al Servizio del Benessere Psicologico nei Contesti Territoriali: Esperienze, Azioni, Sinergie”, è stata presieduta dal professor Piero Porcelli (Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, presidente del Comitato Esecutivo AIP).
Tra i relatori: il Procuratore Generale Sergio Sottani, Enrica Ricci del SSR, Federico De Salvo consigliere delegato al benessere psicologico del Comune, Laura Berretta presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Umbria, Marco Grignani direttore del Dipartimento di Salute Mentale USL Umbria 1, e la professoressa Claudia Mazzeschi, coordinatrice locale del Congresso. Le conclusioni sono state affidate al professor Massimiliano Marianelli, direttore del Dipartimento FISSUF e neo eletto Rettore dell’Università di Perugia.
Giovedì 18 settembre, all’Auditorium di San Francesco al Prato, la cerimonia inaugurale ha visto la partecipazione delle istituzioni umbre e nazionali. Sono intervenuti il delegato del Rettore, la presidente della Regione Stefania Proietti, la sindaca Ferdinandi, la presidente del CNOP, i vertici dell’ENPAP e il presidente nazionale AIP.
A seguire, il professor Roberto Cippitani (Università di Perugia e UNED Madrid) ha offerto un’analisi sul tema “Fare ricerca in Europa: spazi, libertà, criticità per la psicologia clinica e dinamica”, richiamando la necessità di rafforzare la presenza italiana nei network scientifici internazionali.
Le attività congressuali si sono distribuite in sedi storiche e accademiche tra le più significative: Palazzo Florenzi, Palazzo Manzoni, la Gipsoteca di Palazzo Pontani, la Sala dei Notari e l’Auditorium di San Francesco al Prato. Una scelta che ha voluto sottolineare il legame tra scienza e cultura, trasformando Perugia in una città-congresso e creando un dialogo vivo con la comunità locale.
Il Congresso ha rappresentato anche un’occasione per ripercorrere le iniziative promosse dall’Università di Perugia negli ultimi anni. Dal 2015 è attivo un servizio psicologico per studenti, che si è affermato come osservatorio privilegiato sul disagio giovanile.
A questo si aggiungono il corso di laurea triennale e magistrale in psicologia, la progettazione della Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica, e il progetto MeMo, avviato nel 2024 in collaborazione con scuole, Comune e Procura della Repubblica, che ha già coinvolto oltre 2.000 studenti. Dal 2018 l’Ateneo offre anche un servizio di consulenza in conto terzi, rivolto al territorio, a testimonianza del ruolo attivo dell’università nella rete dei servizi socio-sanitari.
Di seguito l’intervento integrale della professoressa Claudia Mazzeschi, coordinatrice locale del Congresso.
“Buongiorno a tutte e a tutti,
grazie per l’invito e per l’opportunità di condividere alcune riflessioni sull’esperienza dell’università nella promozione del benessere psicologico.
Negli ultimi anni, come Ateneo, abbiamo cercato di costruire una presenza attiva e concreta sul tema della salute mentale, attraverso azioni che coniugano formazione, ricerca e intervento.
Abbiamo attivato un corso di laurea triennale e uno magistrale in psicologia, progettati per formare professionisti preparati ad affrontare le sfide complesse del nostro tempo.
E stiamo lavorando alla costruzione di una Scuola di Specializzazione, che possa ampliare e qualificare ulteriormente l’offerta formativa nel campo clinico.
Dal 2015 è attivo un servizio psicologico per studenti, che rappresenta per noi non solo uno spazio di supporto, ma anche un osservatorio prezioso sulle trasformazioni del disagio giovanile e sulle risorse da attivare.
Nel corso dell’ultimo anno abbiamo avviato MeMo, un progetto innovativo rivolto alle scuole e finalizzato alla promozione del benessere psicologico nei contesti educativi.
Un’iniziativa che, già nel primo anno, ha coinvolto oltre 2.000 studenti, e che si è potuta realizzare grazie a una preziosa sinergia con il Comune – che ha messo a disposizione spazi e supporto operativo – e con la Procura della Repubblica, che ha riconosciuto il valore preventivo e sociale dell’intervento.
Dal 2018 è attivo anche un servizio in conto terzi, uno strumento che ci permette di offrire supporto psicologico e attività formative anche al di fuori dell’ambito universitario, con l’obiettivo di consolidare il legame tra università e territorio.
Tutte queste esperienze dimostrano che l’università è già oggi un attore coinvolto e coinvolgibile, capace di generare risposte, alleanze e progettualità.
Ma ci dicono anche che c’è ancora molto potenziale da sviluppare, soprattutto sul piano della costruzione di reti più strutturate e stabili.
Proprio in questo momento, in cui si stanno ridefinendo strumenti importanti come il Piano Socio-Sanitario Regionale, sentiamo il bisogno – e l’opportunità – di rendere più sistemico e integrato il contributo dell’università.
La psicologia, in molte progettualità nazionali, fatica ancora a trovare uno spazio adeguato, nonostante la crescente domanda di interventi, soprattutto in ambito educativo, sociale e sanitario.
Crediamo che rafforzare le connessioni istituzionali – anche con la Regione – possa rappresentare una risorsa per tutti: per le politiche pubbliche, per i servizi territoriali, per la cittadinanza.
L’università può offrire competenze, dati, strumenti di valutazione, modelli di intervento replicabili. Ma può farlo al meglio se parte di una visione condivisa e di un sistema che lavora in sinergia.
Non si tratta solo di “fare di più”, ma di mettere in relazione ciò che già esiste, valorizzare le esperienze, e costruire alleanze che durino nel tempo.
Siamo pronti a fare la nostra parte, come abbiamo sempre fatto.
Con l’auspicio che occasioni come questa possano rappresentare un punto di partenza per un dialogo più stretto tra università, servizi e istituzioni.
Grazie”.
Il professor Massimiliano Marianelli, neo eletto Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, ha espresso la sua gratitudine e condiviso una riflessione di ampio respiro:
«Desidero ringraziare l’AIP, il Comune di Perugia, la Regione Umbria e tutti i colleghi e colleghe che hanno reso possibile questo Congresso. È un piacere intervenire proprio in questa occasione, che segna il legame profondo tra la nostra università e la psicologia come disciplina scientifica e come servizio al benessere delle persone.
Parlare oggi di benessere psicologico non è un fatto solo tecnico. È una questione culturale, sociale, civile. L’università e il nostro Dipartimento hanno un ruolo centrale: formare professionisti competenti, ma anche cittadini capaci di attenzione, cura e responsabilità.
La psicologia – e lo dico con la mia formazione filosofica – è la regina delle Scienze Umane perché vive di una responsabilità per l’Umano. Oggi più che mai può “offrirsi” come servizio fondamentale per ricucire ferite personali e sociali, ri-legare comunità frammentate, aprire vie di senso e di speranza.
Nel nostro Dipartimento FISSUF, psicologia, filosofia, scienze sociali e pedagogia convivono e dialogano. Negli ultimi anni abbiamo consolidato corsi triennali, magistrali e di dottorato, programmato la Scuola di Specializzazione, investito in ricerca e rafforzato i legami con scuole e territorio. La psicologia è disciplina “ponte”: unisce scienze umane e scienze della salute, teoria e pratica, ricerca e servizi.
Nell’Ateneo, la psicologia non è un’isola. È parte essenziale di una università che vuole prendersi cura delle persone: degli studenti, dei lavoratori, della comunità. È integrata con medicina, economia, giurisprudenza, scienze della formazione. Perché il benessere psicologico riguarda la salute, ma anche i diritti, il lavoro, la scuola.
Per il territorio, abbiamo già attivato collaborazioni con Comune e Regione. La sfida è rendere la psicologia accessibile a tutti, non un lusso per pochi. Per questo credo in sinergie tra università, sanità, scuola, terzo settore e amministrazioni.
Il benessere psicologico è una responsabilità condivisa. Nessuna istituzione può farsene carico da sola. La psicologia deve diventare un laboratorio di comunità, un investimento per la coesione sociale. “Prendiamoci cura” è un motto che vale per il nostro Dipartimento, per l’Ateneo, per tutta l’Umbria.
Se c’è una lezione che la psicologia ci offre, è che nessuno si salva da solo. Solo dentro relazioni vive possiamo generare benessere autentico. Questo è l’impegno che porto nel mio mandato di Rettore: tessere legami, creare spazi di cura e di ricerca, mettere in dialogo università e territorio, perché il benessere psicologico diventi un diritto e una realtà per tutti».
Il Congresso AIP di Perugia ha mostrato come il tema del benessere psicologico non sia più confinato alla sfera specialistica, ma rappresenti una sfida culturale e civile che coinvolge università, istituzioni, scuole e comunità.
Con la voce corale dei suoi protagonisti e la visione delineata dal nuovo Rettore Marianelli, l’evento ha segnato un passo importante: consolidare alleanze, costruire reti stabili e rendere la psicologia sempre più accessibile, al servizio dell’individuo e della società.
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