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La poesia Pace a voi di Domenico Nardo emerge come un soffio necessario

Nel cuore di un tempo inquieto, in cui il rumore dell’intolleranza e delle divisioni sembra sovrastare ogni tentativo di dialogo, la poesia Pace a voi di Domenico Nardo emerge come un soffio necessario, un invito essenziale a riscoprire il significato profondo della parola “pace”. Inserita nell’antologia Voci poetiche del XXI secolo dell’Accademia dei Bronzi e premiata all’interno del concorso “Pace in Terra”, questa lirica colpisce per la sua semplicità apparente e la densità del messaggio.

La poesia si apre con una ricerca: quella di una parola capace di descrivere la quiete dell’animo e il legame col genere umano. Il poeta sfoglia simbolicamente il “libro della vita”, gesto che richiama tanto la sapienza interiore quanto quella spirituale. È attraverso le parole di Cristo – “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” e “Pace a voi” – che l’autore riconosce nella pace il principio fondante della relazione umana. Non una pace generica, ma quella profonda, che “evita le guerre, le prepotenze e le violenze” e che trova il suo pieno compimento solo quando si intreccia con un’altra parola cardine: amore.

Centrale nella lirica è la presa di coscienza: “Ma non ne colsi a fondo il significato / per la mia vita, / fin quando non la feci entrare nel cuore”. Qui il verso si fa confessione, ma anche invito. La pace, per essere autentica, non può restare concetto astratto: deve incarnarsi nella vita, radicarsi nell’interiorità e tradursi in gesti quotidiani. Solo allora, come suggerisce l’ultimo verso, “si incontrò con la parola amore”.

Il commento critico di Francesca Misasi, posto accanto al testo, sottolinea con acume la “delicatezza raffinata e pervasiva” della lirica e l’unione potentissima tra pace e amore come chiavi per “salvare il mondo da ogni iniquità”. In un tempo in cui la poesia rischia di diventare esercizio autoreferenziale, Pace a voi si distingue per la sua capacità di parlare all’umano universale, con parole antiche ma mai così attuali.

Domenico Nardo, con la sua voce pacata e intensa, ci ricorda che la pace non è solo un obiettivo politico o sociale, ma una scelta di vita personale, un valore spirituale da coltivare dentro di sé. E che forse, proprio attraverso la parola poetica, possiamo tornare a riconoscerne la forza trasformativa.

 

Redattore Travel

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