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La ghost town di Pyramiden meta di un turismo di nicchia

Il turismo è fatto anche di storie e tra quelle più interessanti figurano le cosiddette città fantasma. Le ghost town sono luoghi di nicchia, attrazioni che rientrano nel circuito del turismo per i luoghi abbandonati, siano essi siti industriali o addirittura città. Una di esse è Pyramiden (Svalbard), città abbandonata dei minatori russi che prende il nome dalla sua montagna a forma di piramide.

La città sovietica di Pyramiden è stata abbandonata nel 1998. Qui il tempo sembra essersi fermato. L’attrezzatura dei minatori per estrarre il carbone è dove è stata lasciata. I residenti non sono mai tornati. Tuttavia la città è nello stessa condizione del momento in cui gli ultimi abitanti sono andati via.

La ghost town si trova nelle Svalbard, arcipelago situato tra Polo Nord e Norvegia. Pyramiden si può raggiunto in barca da metà maggio sino all’inizio di ottobre, quando le acque che costeggiano la città sono libere dal ghiaccio marino. Nel corso dei freddi mesi invernali (3 sono avvolti dall’oscurità di 24 ore) Pyramiden ospita solo alcuni esemplari di orsi polari.

La statua di Lenin è la più a nord del mondo del leader comunista e si trova nella piazza principale di Pyramiden. L’impianto è nell’isola di Spitsbergen, la più estesa dell’arcipelago artico. La cittadina è stata una comunità abitata dai minatori russi fino al 1998, prima di essere abbandonata. Si affaccia sulla baia di Adolfbukta. Pyramiden ospita oggi servizi turistici. Fondata nel 1910 dai minatori svedesi, è passata di mano nel 1927, alla compagnia mineraria sovietica Russkij Grumant. Grazie al Trattato delle Svalbard, la base fu usata dall’Unione Sovietica fino al 1991. Nonostante la sovranità delle isole spettasse alla Norvegia, la zona era demilitarizzata, concedendo a tutti i Paesi firmatari la possibilità di avviare attività commerciali. I firmatari del Trattato erano: Norvegia, Unione Sovietica, Stati Uniti, Danimarca, Giappone, Francia, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Svezia, Italia ed Irlanda.

Mosca decise di investire nella zona. Pyramiden fu rasa al suolo dai tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale. Dopo la fine della guerra la Russia decise di ricostruire tutte le abitazioni, dotando l’insediamento di servizi essenziali alle famiglie: una scuola, un asilo, una piscina ad acqua di mare riscaldata, un ospedale, un cinema, palestre e una biblioteca.

Tra gli anni Sessanta e Ottanta la cittadina riuscì a crescere fino a mille abitanti. Mosca costruì perfino una sede distaccata del KGB. I residenti furono assegnati a diverse sale residenziali, a cui furono assegnati dei veri e propri soprannomi: Londra per gli uomini single, Parigi per le donne non sposate che si recavano a Pyramiden. La Crazy House, per le famiglie, si è guadagnata il nome per i bambini che giocavano nei corridoi. Gostinka ospitava lavoratori stagionali. Nel corso degli anni, Pyramiden ha anche costruito cimiteri sia per gli umani che per i gatti.

L’attività di estrazione di Pyramiden è durata 4 decenni nei quali sono stati prodotti 9 milioni di tonnellate di carbone, di cui 1 milione restò sull’isola. Al crollo dell’Unione Sovietica i finanziamenti cessarono e le attività estrattive finirono. La chiusura di Pyramiden seguì anche la tragedia aerea del charter della Vnukovo Airlines proveniente da Mosca, che si schiantò il 29 agosto 1996 sulla montagna di Operafjellet. Tutti i 141 passeggeri a bordo morirono nell’incidente, compresi 3 bambini e diversi minatori. Sul volo gli abitanti di Pyramiden erano 130. In seguito all’incidente, il governo di Mosca ha iniziato a discutere delle casse di Pyramiden. Per continuare ad estrarre sarebbe stato necessario un grande investimento; bisognava arrivare a nuovi strati di carbone situati in profondità. Il 31 marzo 1998 fu estratto l’ultimo pezzo di carbone dalla miniera e i 300 lavoratori che vivevano lì lasciarono la città. Circa la metà di essi ha scelto di rimanere alle Svalbard, mentre il resto ha lasciato l’azienda ed è tornato in Russia.

Oggi l’insediamento è un’attrattiva turistica notevole per le Svalbard, con la statua di Lenin a sorvegliare la città fantasma e il ghiacciaio Nordenkiöld. Pyramiden e la vicina Barentsburg sono raggiungibili in barca durante l’estate o in motoslitta in inverno. I tour organizzati prevedono il trasporto fino all’isola, un giro in città e la visita ad alcuni edifici. È possibile anche soggiornare in alcuni hotel e consumarvi un pasto caldo. In inverno l’unico modo per attraversare la banchina di ghiaccio è in motoslitta. Da marzo è invece possibile raggiungere la città fantasma in barca. È fortemente sconsigliato visitare questi luoghi in autonomia, dato che la presenza di orsi polari potrebbe rappresentare un pericolo per l’incolumità dei visitatori.

Redattore Travel

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