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Primo Maggio Festa dei Lavoratori: non c’è niente da festeggiare

di Claudio Castiglione *
Oggi è il Primo Maggio, la festa dei lavoratori. Una giornata che, almeno sulla carta, dovrebbe celebrare i diritti conquistati con fatica e sacrifici da chi lavora ogni giorno. Ma in molte parti d’Italia, e soprattutto al Sud, come in Calabria, questa festa ha ormai un sapore amaro, quasi beffardo. Cosa c’è da festeggiare, infatti, quando la disoccupazione cresce, quando i giovani sono costretti a emigrare per cercare un futuro migliore, lasciando alle spalle affetti, radici e la propria terra.
La Calabria, una terra meravigliosa per bellezze naturali e ricchezza culturale, sembra diventata terra di nessuno. Abbandonata dalle istituzioni, schiacciata da una cattiva politica e da interessi personali, non riesce a offrire ai suoi figli un futuro. E allora, oggi, Primo Maggio, più che una festa, è un giorno di riflessione, di amarezza. Non si festeggia, si resiste. Si spera che qualcosa cambi, ma intanto si convive con la delusione.
*riceviamo e pubblichiamo
Redattore Travel

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