La settima edizione del Festival Editoria e Giornalismo Emergente (FEGE) ha animato il PalaSì! di Terni dal 27 al 30 marzo, confermandosi un evento di riferimento per il mondo del giornalismo e della narrazione. Con quattro giorni di incontri, dibattiti e premiazioni, il festival ha offerto un’importante occasione di confronto su informazione e cultura.
L’evento è stato organizzato grazie alla collaborazione tra lo storytailor Piero Muscari, ideatore e direttore artistico, e l’imprenditore umanista Sauro Pellerucci, fondatore di Pagine Sì! S.p.a. e presidente del festival. Dopo aver fatto tappa in diverse città italiane, FEGE ha scelto Terni come sua sede permanente. “Questa è solo la prima di molte edizioni umbre”, ha affermato Pellerucci, ricevendo il sostegno dell’Assessore alla Cultura Michela Bordoni.
Tra le novità di questa edizione, il gemellaggio tra Umbria e Calabria ha rafforzato il dialogo culturale tra le due regioni, valorizzando le nuove voci del giornalismo italiano. Il Premio FEGE 2025 è stato assegnato ai giornalisti Rosamaria Aquino e Padre Giulio Cesareo, mentre il Premio Nazionale “Memorial Oliviero Beha” ha riconosciuto il contributo di professionisti affermati nel panorama dell’informazione.
Numerosi studenti delle scuole cittadine hanno partecipato agli incontri formativi e alle lectio magistralis degli ospiti. Piero Muscari ha esortato i giovani a mantenere una mentalità aperta e critica: “Non dobbiamo diventare tifosi delle idee, ma rimanere pronti al cambiamento”.
L’apertura del festival, giovedì 27 marzo, ha visto l’intervento di Michelangelo Tagliaferri con la lectio magistralis “Il senso di sostenibilità della notizia e della narrazione”. Il sociologo ha sottolineato il ruolo delle nuove generazioni nel rinnovamento del giornalismo. Il talk interattivo “La notizia sostenibile” ha poi coinvolto il pubblico in un dibattito dinamico.
Nel pomeriggio, il Premio FEGE è stato conferito a Padre Giulio Cesareo, che ha evidenziato l’importanza dell’ascolto nell’informazione. A seguire, il talk “Le narrazioni emergenti” ha visto la partecipazione di Tagliaferri, Pellerucci e Mino Lorusso, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria.
Venerdì 28 marzo, Piero Marrazzo ha tenuto la lectio magistralis “Storia senza eroi”, seguita dalla proiezione del trailer “La Tazzina della legalità”. Il talk “Libertà di stampa e legalità in Italia” ha affrontato temi cruciali per il giornalismo contemporaneo.
Nel pomeriggio, il Premio FEGE è stato assegnato a Rosamaria Aquino, che ha raccontato le difficoltà dell’informazione in un’epoca di crescente disinformazione. Germana Beha ha poi ricordato il padre Oliviero e il valore della sua eredità giornalistica. Il Premio “Memorial Oliviero Beha” è stato consegnato ad Aldo Cazzullo e Piero Marrazzo, che hanno condiviso le loro esperienze professionali.
Sabato 29 marzo, Davide Giacalone ha tenuto la lectio magistralis “Colpevoli e vincenti”, con una riflessione sul ruolo dell’Europa e della libertà di stampa. Il talk “Il mestiere del giornalista oggi” ha offerto un confronto tra Marrazzo, Giacalone e Tagliaferri.
Nel pomeriggio, il Premio “Oliviero Beha” è stato assegnato a Massimo Giletti, che ha sottolineato l’importanza dell’indipendenza giornalistica: “Ritengo pochi premi veramente significativi, ma il nome di Oliviero Beha rappresenta un valore autentico”. Il talk “La narrazione del paese” ha concluso la giornata con un dibattito tra Cazzullo, Marrazzo e Giacalone.
Domenica 30 marzo, il festival si è chiuso con “FEGE incontra la città”, un momento di dialogo con il pubblico. L’evento ha confermato FEGE come un laboratorio di idee e un punto di riferimento per il giornalismo etico e responsabile.
Le giornate del festival sono state trasmesse in diretta su YouTube e sul sito www.fege.it, e sono disponibili in streaming sui social media.
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