Barcellona, la città che non dorme mai, si prepara a salutare il 2024 con una combinazione di ràbia e allegria che solo i suoi abitanti possono comprendere. Tra i turisti che affollano Rambla e Born, questo è un momento in cui i barcellonesi si riservano uno spazio per riflettere, sognare e, naturalmente, brindare con il cava. “El temps vola”, dice sempre una saggia nonna barcellonese, e chi oserebbe contraddirla? Questo 2024 è passato in un lampo, tra le discussioni sui monopattini in Plaça Catalunya e i lavori interminabili sulla Línia 9 del metro. Nonostante le sfide quotidiane, non si può certo dire che l’anno sia stato monotono.
Nel corso del 2024, Barcellona ha assistito a momenti di contrasto. Da una parte, il Barça ha avuto difficoltà in campionato (“sempre la culpa és dels árbitres”, dicono in molti), mentre dall’altra la città si è affermata ancora di più come capitale internazionale, ospitando congressi tecnologici e concerti sold-out al Palau Sant Jordi. Tuttavia, il vero spettacolo si è svolto nei cafès, dove i cittadini hanno discusso di politica e rivendicato il diritto al loro últim cafè amb llet, nonostante i prezzi sempre più alti delle terrazze in Gràcia.
“Barcellona è così: un caos che ti fa innamorare,” afferma Jordi, storico barista del Poble Sec, mentre mescola un Negroni con la precisione di un chirurgo. Questa frase riassume perfettamente lo spirito della città: vivere qui significa adattarsi a un traffico imprevedibile e alle file interminabili per il pa de pagès giusto per la vigilia.
Nel classico stile barcellonese, salutare il vecchio anno non si limita a un semplice augurio. I cittadini vogliono festa, rauxa, quella follia che li spinge a ballare in Plaça Espanya fino all’alba. “Som-hi! Anem a fer gresca!” è l’esclamazione che risuona spesso tra gli amici, mentre si dirigono verso una festa improvvisata in un bar di El Raval.
E arriva anche il momento più riflessivo (ma non troppo): i propòsits d’any nou. Dimagrire? Meno stress? Evitare le multe per il car-sharing? Ogni barcellonese ha i suoi obiettivi, anche se spesso finiscono per rimandarli fino al 2026.
Il 2025 promette grandi novità. Forse sarà finalmente possibile prendere un taxi senza sentirsi dire “estic ocupat”, o trascorrere una domenica al Parc Güell senza sentirsi soffocare dai bastoni per selfie. Tuttavia, il vero desiderio dei barcellonesi rimane semplice: una Barcellona che continui a essere autenticamente loro, nonostante tutto.
Come afferma Montse, una storica residente del quinto piano: “Barça o morim.” Con questo spirito, i cittadini alzano i calici per dire adéu al 2024. Benvingut 2025: sorprendi Barcellona, ma senza esagerare!
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